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La nave Nerea ferma da 10 giorni: alle Eolie scatta l'ennesima protesta

La Regione: «Avute rassicurazioni». E c’è anche il nodo tariffe

Aumentano le tariffe, mancano le navi e alle Isole Eolie scatta la protesta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo il sequestro di ben due navi ex Ngi, è stato il fermo del nuovo traghetto Nerea che dopo un incidente è stato bloccato a Lipari, dove si trova da ben 12 giorni. Associazioni, imprenditori e cittadini si sono incontrati ieri al porto di Lipari per testimoniare dissenso e frustrazione per le continue carenze nel sistema dei collegamenti marittimi. A far scattare la manifestazione, a cui hanno partecipato circa 60 persone, è stato il blocco della motonave Nerea, ferma in porto da ormai 12 giorni dopo l’incidente che aveva colpito un marittimo per lo spezzamento di una cima.

«Pur nel rispetto del lavoro della magistratura e degli inquirenti, non si ritiene accettabile – hanno affermato i manifestanti – che possa perdurare un’incresciosa assenza di notizie e di comunicati da parte della compagnia e dalla Regione e che il mezzo non sia ancora stato sostituito». È stato rimarcato come il fermo del mezzo, su una tratta essenziale, stia ulteriormente indebolendo la mobilità e la continuità territoriale degli isolani, creando pesanti ripercussioni sulle locali capacità di approvvigionamento.
Le isole continuano, inoltre, ad essere pesantemente penalizzate per il doppio (giugno 2022 e dicembre 2023) e scellerato aumento tariffario, che grava ancora sui collegamenti marittimi gestiti in convenzione statale. Un aumento che ha fatto lievitare le tariffe di circa il 56%, con il conseguente incremento dei costi di tutti i beni e servizi e la perdita di competitività della destinazione turistica.

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