Tra le 18 città monitorate si piazza al penultimo posto, fa peggio solo la dirimpettaia Messina. I dati dell’Osservatorio sulla mobilità urbana sostenibile fotografa una città ancora molto lontana rispetto agli standard europei che guardano al 2030 come capolinea per la messa a punto di un sistema green. La strada appare tutta in salita, stando a quanto emerge dall’indagine di Clean Cities, la realtà che abbraccia circa 70 Ong europee e incrocia i dati di fonti ufficiali: Istat, ma anche Ispra, Eea (Agenzia Europea per l’Ambiente) e Cnr. Intanto si parte dal Piano Urbano della mobilità sostenibile che la Città dello Stretto aspetta ancora, (mentre la Città Metropolitana lo ha già approvato nel 2022). Quindi manca una cornice che individui strategie e finalità. In questa vacatio si continua a registrare l’aumento (la fascia temporale analizzata abbraccia il quinquennio compreso tra il 2017 e il 2022) del tasso di motorizzazione privata (auto/1000 abitanti), arrivando nel 2022 a quota 698 – alle quali si aggiungono 123 moto per mille abitanti –, cioè ogni 1000 persone ci sono 821 auto moto. Circa il 73% del parco veicolare privato ha più di otto anni di età e, per oltre il 60%, una classificazione Euro 4 o inferiore. Solamente 2,3 su mille le auto elettriche. Il Comune ha progettato e sta realizzando cinque nuovi parcheggi scambiatori in varie parti della città, per un totale di duemila posti auto. Ma anche su questo punto diverse sono le difficoltà registrate sul campo. Nonostante i progetti in cantiere per promuovere l’intermodalità e l’avvicinamento dell’utenza al trasporto pubblico che soprattutto nell’area cittadina è garantito solo attraverso i bus, non essendo presenti reti di tranvia o filovia.