Tornano “Gli Invisibili”. Da ieri presidiano lo slargo del Municipio in attesa di qualcosa di tangibile, dopo che il secondo corso semestrale ha avuto termine lo scorso 19 dicembre. Chiedono lavoro dal 2016, da quando con loro si è schierato il cattedratico Paolo De Marco: un economista italo-canadese originario di San Giovanni che indicava lavoro produttivo, tanto che presentò insieme ai disoccupati almeno 4 progetti alla Cittadella regionale: tutti segnalati importanti, ma finiti nel dimenticatoio. Ci furono 1030 domande e dopo anni di battaglie campali, scontri, “guerra tra poveri”, ricorsi e quant’altro, solo in 230 sono riusciti ad accedere a un corso della durata di 6 mesi, retribuito con 500 euro mensili. Un susseguirsi di successive battaglie dopo che i precari della legge 15/2008, le cosiddette “Giubbe Rosse”, sono transitati (con provvedimento regionale del dicembre 2023) alle dipendenze di Calabria Verde. Inoltre c’era ottimismo che “Gli Invisibili”, nel frattempo ridottisi a 180 unità, fossero utilizzati dal Comune proprio in quei settori in cui operavano le ex “Giubbe Rosse”. E così è stato da luglio 2023 sino a dicembre (furono utilizzati per un secondo corso, più esattamente Tis-Tirocini inclusione sociale) con la speranza che già quest’anno qualcosa cambiasse. E le premesse, obiettivamente, c’erano tutte, altrimenti sia il primo corso sia il secondo tirocinio che senso potrebbero avere? Da ieri, quindi, dopo un’attesa di circa 7 mesi, sono tornati in piazza per chiedere inclusione nei tirocini sociali. A dare loro responso, il vicesindaco Salvatore Cocchiero, il quale, per come trapelato nel corso dell’interlocuzione con gli Uffici regionali preposti, avrebbe assicurato «che da oggi sino a lunedì qualcosa dovrebbe muoversi». Con il sit-in destinato a continuare, almeno sino a lunedì 8. I manifestanti si sono organizzati per dormire in tenda davanti al Comune. E l’attesa che cresce.