Negli ultimi mesi è passato un po’ in secondo piano ma inevitabilmente rappresenta ancora oggi il principale spauracchio per la politica e soprattutto per i contribuente: i difficili equilibri di bilancio, infatti, al di là dei progressi compiuti negli ultimi anni, restano il rompicapo dell’amministrazione comunale. D’altronde, è ben noto che, il fatto che il Comune di Vibo abbia aderito in tempo utile al cosiddetto “Patto Salva-città”, mediante il quale lo Stato sostiene l’Ente nel recupero del disavanzo monstre accertato ormai anni addietro, non allontana la necessità di dover vagliare con attenzione il percorso, evitando che successivi controlli della magistratura contabile possano evidenziare squilibri che “Palazzo Luigi Razza” non si può permettere. Da qui la necessità di proseguire i “pellegrinaggi” a Roma, come d’altronde faceva la passata amministrazione, per verificare presso il Ministero delle Finanze e possibilmente l’Ifel che tutto stia procedendo nel modo corretto. La prima mission del sindaco Enzo Romeo e dell’assessora al Bilancio Pina Puntillo è prevista per questa settimana. Nella giornata di mercoledì, entrambi sottoporranno ai tecnici del Ministero l’iter intrapreso chiarendo quali siano i risultati da conseguire. E ciò al fine di evitare nuovi pesanti interventi sui contribuenti che già sono gravati da tasse insostenibili. D’altronde, si ricorderà che dopo l’adesione al “Patto Salva-città”, i vibonesi si sono visti aumentare l’aliquota Irpef di uno 0.4% che consente al Comune di raggranellare 1.5 milioni di euro annui, fondamentali per le sue disastrate casse dove, pur essendoci una certa liquidità, al momento – parola dello stesso primo cittadino – non v’è alcuna possibilità di spesa ordinaria. «Non ci restano – ha chiarito proprio ieri Romeo alla Gazzetta del Sud – che i fondi strutturali”.