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Trema la terra nel Cosentino: scossa di magnitudo 3.7 a Cellara

La terra urla quasi sempre col buio. Quel brontolio spaventoso arriva quando le città riposano senza sospetto. Forse, è proprio per questo che quel grugnito che è arrivato senza preavviso, ieri sera, alle 20.51, nel Savuto ha spaventato un pezzo della Calabria che si godeva l’ultima domenica d’ottobre. L’epicentro è stato localizzato vicino a Cellara, in area boschiva che si sviluppa accanto ai tornanti della Provinciale 75. Una scossa da 3.7 gradi Richter registrata a una profondità relativa di 21 chilometri che ha fatto vibrare le viscere di Cosenza e Rende raggiungendo anche i centri del Lametino. Un sisma che ha innescato una sequenza con altre cinque scosse intensità compresa tra i 2,1 e i 2,7 gradi. E, in mezzo, altri 12 sussulti percepiti solo dagli strumenti (il più forte è stato di 1.8). Si tratta di un’attività di rilascio energetico normale dopo un terremoto con magnitudo elevata. Tanta paura, soprattutto, per chi vive ai piani alti degli edifici ma, fortunatamente, nessun danno come ha confermato la centrale operativa dei Vigili del fuoco.
L’improvviso risveglio dell’attività sismica, proprio alle porte di Cosenza, porterà gli scienziati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ad approfondire i monitoraggi dell’intero arco silano. Gli studiosi ritengono che le rocce di questa nostra antica terra brucino e collassino in superficie portando, di tanto in tanto, l’angoscia. Del resto, nell’area del Savuto i terremoti non sono certamente una novità. Il 19 novembre del 2021, ad esempio, si registrò un sisma di pari entità a Bianchi.

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