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Messina, ragazzina ferita con una mazza da baseball: tre condanne in appello

Si è chiuso con la conferma delle condanne anche in appello il processo per la brutale aggressione ai danni di una ragazzina che era stata picchiata con violenza e anche colpita con una mazza da baseball a Messina. Un’aggressione in piena regola, avvenuta il 2 aprile 2024 a Santa Lucia sopra Contesse nei pressi di un bar. Per questa vicenda , in primo grado, erano stati condannati marito e moglie e figlia: Placido Arena e Valentina Puleo e Ivana Arena che dovevano rispondere di lesioni personali aggravate mentre Ivana Arena doveva rispondere anche di minacce per aver detto “vi taglio la faccia e vi ammazzo di bastonate”.
In primo grado la vicenda era stata trattata dalla gup Ornella Pastore nel processo con il rito abbreviato che si era concluso con la condanna per Placido Arena e Valentina Puleo alla pena di 3 anni mentre la figlia Ivana Arena era stata condannata a 3 anni e 2 mesi. Erano stati condannati anche al pagamento di una provvisionale di 20.000 euro e al risarcimento dei danni, da stabilire in separata sede, nei confronti della ragazza che si è costituita parte civile e che in questa vicenda è assistita dall’avvocata Maria Falbo. Contro questa sentenza, attraverso l’avvocato Salvatore Silvestro, i tre hanno fatto ricorso in appello. Nei giorni scorsi la vicenda è stata al vaglio della Corte d’appello, presieduta dal giudice Carmelo Blatti che, in linea generale, ha confermato quella sentenza. I giudici però hanno sostituito la pena per Ivana Arena con la detenzione domiciliare. La conferma della sentenza era stata chiesta anche dal sostituto pg Giuseppe Costa.
Una brutta storia che si era consumata a Santa Lucia sopra Contesse, per strada. La ragazzina, come contestato dall’accusa, era stata brutalmente aggredita dalla giovane che l’aveva afferrata per i capelli e successivamente l’aveva colpita con una mazza da baseball. Tutto questo - come contesta l’accusa - mentre i genitori avrebbero assistito alla scena senza intervenire, la madre avrebbe “impedito a terzi di potere intervenire” mentre il padre avrebbe addirittura incitato la figlia “a fare più forte” e, riferendosi alla parte offesa dicendole “ti saziasti”. La minorenne riportò un trauma cranico - facciale con la ferita al labbro superiore, la caduta di due denti e la frattura di altri, una prognosi di 25 giorni.

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