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Montagnareale, 20 alloggi a canone sostenibile: per il Comune è un'opera utile ma la Regione revoca i fondi

L’opera risulta inserita nel “Programma triennale delle opere pubbliche” (elenco 2025) con delibera di giunta dell’8 febbraio scorso, eppure il finanziamento per la sua realizzazione era già stato revocato dieci giorni prima, con un decreto del 29 gennaio a firma del dirigente del dipartimento regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti.
Caso strano, nel decreto si evidenzia che sarebbe stata la stessa amministrazione comunale a «non aver manifestato interesse» a proseguire l’iter di realizzazione dell’opera, né con l’impresa precedentemente individuata né con un qualsiasi altro operatore economico. Per quale ragione, dunque, è stato inserito nell’elenco annuale dei lavori pubblici un progetto il cui finanziamento è stato revocato proprio perché l’esecutivo non avrebbe formalmente espresso alcun interesse alla sua realizzazione?
A fornire una prima risposta è il sindaco di Montagnareale, Salvatore Sidoti: «Dal dipartimento regionale – riferisce il primo cittadino – sembra non abbiano tenuto conto di alcune nostre controdeduzioni. Questa amministrazione ha tutto l’interesse a non perdere il finanziamento e lo abbiamo chiaramente manifestato ai vertici del dipartimento regionale. Per questo abbiamo già presentato ricorso al Tar di Catania». In bilico ci sono 3.247.684,24 euro. È infatti questo l’importo dell’intervento che era stato inserito nella graduatoria definitiva e ammesso a finanziamento con decreto del 28 marzo 2019 nell’àmbito dei “Programmi integrati per il recupero e la riqualificazione delle città”.
Il progetto proposto dal Comune di Montagnareale, che prevedeva la realizzazione di 20 alloggi a canone sostenibile e delle relative opere di urbanizzazione, è quello finito sotto la lente dell’Anac, che aveva evidenziato «criticità circa la procedura di affidamento», poiché l’impresa (la Co.Ge. Restauri Srl) era riconducibile alla moglie del sindaco, mentre di proprietà del padre era risultato il terreno su cui si sarebbero dovuti svolgere i lavori. Da qui è poi scaturita l’indagine “Famiglia Reale” a carico dell’ex sindaco Rosario Sidoti e di alcuni componenti della famiglia.
Mentre prosegue l’iter giudiziario, sul progetto dei venti alloggi a canone sostenibile è stato nel frattempo emanato dal tribunale di Patti un decreto di archiviazione del procedimento penale.

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