
Studioso, musicista, regista, compositore, drammaturgo. Roberto De Simone è stato una delle figure più complesse e influenti della cultura italiana del secondo Novecento.
Nato a Napoli nel 1933, ha dedicato l’intera vita alla riscoperta, alla rilettura e alla valorizzazione della tradizione popolare campana, restituendole dignità artistica e spessore intellettuale. Diplomato in pianoforte al Conservatorio di San Pietro a Majella, si è affermato come etnomusicologo di riferimento nello studio dei canti, dei riti religiosi e dei linguaggi espressivi del Sud, con un approccio insieme filologico e creativo.
È stato tra i fondatori della Nuova Compagnia di Canto Popolare, gruppo con cui ha portato sulla scena nazionale e internazionale un repertorio dimenticato, facendolo uscire dai margini del folklore per restituirlo alla storia della musica e del teatro. Sua l’opera teatrale "La gatta Cenerentola", tre atti da lui scritti e musicati del 1976, portata al Festival di Spoleto di quell'anno, ispirata alla fiaba omonima nel Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, nella quale mischiò villanelle, moresche e tammurriate con la musica colta del '700 europeo, con testi in napoletano.
Nel corso della sua carriera ha ricoperto ruoli di primo piano nelle istituzioni culturali: direttore artistico del Teatro di San Carlo, del Conservatorio di Napoli, e autore di spettacoli che hanno segnato una svolta nel modo di rappresentare l’identità meridionale sulla scena.
Tra le iniziative che portano la sua firma anche il rilancio della Biblioteca storica del Conservatorio partenopeo. Nel 1998 promosse un ampio progetto di valorizzazione del patrimonio musicale, con interventi strutturati di inventariazione, restauro e digitalizzazione, sostenuti da finanziamenti dedicati. La sua ricerca ha attraversato i territori della musica colta e popolare, del teatro rituale, dell’antropologia culturale, contribuendo a riscrivere la narrazione del Mezzogiorno, lontana dagli stereotipi e radicata nella complessità storica.
Le sue opere e il suo pensiero sono stati oggetto di studio e rappresentazione in numerosi contesti accademici e teatrali internazionali, rendendolo uno dei principali interpreti della cultura mediterranea contemporanea.
Dopo una lunga malattia, De Simone è morto domenica sera, intorno alle 21.30, nella sua abitazione di via Foria, assistito dal nipote Alessandro. Da tempo soffriva del morbo di Parkinson e da gennaio era stato ricoverato in una struttura sanitaria. Non appariva in pubblico da mesi. La morte sarebbe sopraggiunta a causa di complicazioni respiratorie.
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