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Accusati di aver incendiato un bus a Catania, assolti 36 tifosi del Catanzaro: "Non hanno commesso il fatto"

Diverso il destino per l'unico condannato nel procedimento. A lui è stata inflitta una pena di quattro mesi di reclusione, riconosciute le attenuanti generiche e ridotta per il rito abbreviato

Tribunale di Catania

Il tribunale di Catania ha assolto  36 tifosi catanzaresi accusati di aver danneggiato un autobus durante un episodio avvenuto nel capoluogo etneo nel 2018. La sentenza ha stabilito che gli imputati "non hanno commesso il fatto", disponendo dunque la loro piena assoluzione.

L’episodio risale a uno scontro tra tifoserie in occasione di una trasferta dei sostenitori giallorossi. I tifosi coinvolti erano stati accusati di aver danneggiato un autobus  ma, dopo un processo che si è protratto per anni, il giudice ha ritenuto insussistenti le prove a loro carico. Nessuno di loro sarà dunque chiamato a rispondere penalmente dell’accaduto.

Diverso il destino per l'unico condannato nel procedimento. A lui è stata inflitta una pena di quattro mesi di reclusione, riconosciute le attenuanti generiche e ridotta per il rito abbreviato. È stato inoltre condannato al risarcimento dei danni alle parti civili e alla rifusione delle spese legali. La pena è stata sospesa per cinque anni. Per un altro imputato, invece, il procedimento è stato dichiarato estinto per sopravvenuto decesso.

La motivazione della sentenza sarà depositata entro novanta giorni. Intanto, per la comunità dei tifosi giallorossi, si chiude con un sospiro di sollievo una lunga vicenda giudiziaria che li aveva visti coinvolti in un’accusa pesante, ora definitivamente smentita in aula.

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