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La Befana mette in palio il titolo di campione d'inverno. All'Inter basta anche un pari col Verona

Il titolo d’inverno come regalo della Befana. E’ quello che vuole l’Inter ospitando il Verona in chiusura del girone d’andata. In realtà, per mettere le mani sullo scudetto onorifico, basterebbe anche un pari, visto il divario nella differenza-reti con la Juve che concluderà il suo ottimo percorso in casa della Salernitana, ultima in classifica, nel replay degli ottavi di Coppa Italia stravinti 6-1. Ma la legittimità della leadership nerazzurra è inconfutabile: miglior attacco (+10 sul Milan), migliore difesa (-3 sulla Juve), 9 punti lasciati su 54, imbattuta in trasferta, Lautaro dominatore tra i marcatori, la rosa migliore di tutte per distacco. L’argentino torna al suo posto per l’epilogo dell’Inter col Verona, a fianco del partner Thuram. Inzaghi ripresenta la sua formazione tipo, col dubbio Dimarco mentre il mercato gli ha già regalato il sostituto del lungodegente Cuadrado, il canadese Buchanan. Vuole tornare protagonista Calhanoglu a fianco degli inseparabili Mkhtaryan e Barella, con Frattesi confinato in panchina per i subentri. Dopo l’ennesimo successo di misura, marchio di fabbrica di Max Allegri, sulla Roma, la Juve ripresenta la coppia Vlahovic-Chiesa, col supporto del gioiellino Yildiz. I bianconeri volano valorizzando una nidiata di giovani di eccellenza, come dimostra il primo round con la Salernitana, che verrà replicato domenica.

In attesa di ritrovare De Ketelaere in Coppa Italia, il Milan vuole dare sostanza alla ripresa e mantenere, o migliorare, il +5 sul quinto posto. Pioli dà fiducia ai soliti tre davanti (Pulisic-Giroud-Leao) ed è incerto se confermare Hernandez tra i centrali con Kjaer o lanciare il rientrante Gabbia. L’Empoli è penultimo e non vince da quasi due mesi (l'impresa al Maradona), Andreazzoli si affida al vecchio Caputo e al giovane Baldanzi. Italiano sta facendo concorrenza ad Allegri con le vittorie di misura e firmerebbe per il poker di fila della sua Fiorentina contro il Sassuolo, che va verso la zona retrocessione nonostante Berardi, vicecapocannoniere della serie A. Assente Gonzalez, i gol si attendono da Beltran. La Lazio pensa al derby di Coppa Italia, ma non può fallire l'occasione del Friuli per riavvicinarsi alla zona Champions. Assenti Immobile e Luis Alberto, a suonare la carica saranno i nuovi Castellanos, Isaksen, Guendouzi, Rovella e Kamada che per la prima volta Sarri dovrebbe utilizzare insieme. Non sarà comunque facile con l’Udinese che, con Lucca e Pereyra, ha trovato un assetto migliore. Il clou della giornata è all’Olimpico: Mourinho continua a giocare in difesa senza centrali (srriva ilgiovane juventino Huijsen) e si affida a Lukaku e Dybala per proseguire la corsa Champions contro la diretta concorrente Atalanta. Gasperini paga con Lookman il pedaggio alla Coppa d’Africa, ma accanto a Scamacca c'è il rinfrancato De Ketelaere e il reparto fornisce valide garanzie. Non è un gran periodo per le due squadre (due ko nelle ultime cinque gare) ma chi perde farà fatica a rincorrere il quarto posto. Mazzarri sta facendo peggio di Garcia e il Napoli di Spalletti è evaporato (19 punti in meno). Senza Osimhen e Anguissa (e con Politano in partenza) sarà dura fare punti in casa di un Torino che trae giovamento dall’intesa tra Sanabria e Zapata. Il Frosinone di Di Francesco in campionato stecca troppo e ospita una squadra affidabile come il Monza di Palladino, che acciufferebbe con una vittoria. Stessi propositi per il Lecce che si vuole allontanare dalla zona retrocessione affrontando il Cagliari di Ranieri che, dopo una fase di ripresa, ha ricominciato a frenare (un punto in tre gare) e non sa se potrà disporre di Pavoletti.

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