Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Henry-choc: “Dopo il rigore sbagliato hanno augurato la morte ai miei familiari”. Intanto Di Marco si scusa per l'esultanza polemica

Protagonista nel bene e nel male del match di oggi contro l’Inter (prima il gol del momentaneo 1-1 e poi il rigore sbagliato nel finale), l’attaccante del Verona Thomas Henry si è poi "scatenato" sui social, rispondendo alle critiche ricevute. "A tutte le persone che pensano di conoscere il calcio meglio di chiunque altro e che insultano la mia famiglia augurandole la morte, spero che possiate trovare pace un giorno nella vostra piccola vita", ha scritto il calciatore francese. "Gli errori fanno parte dello sport e quindi continuerò a lavorare per essere migliore di prima. Un giorno vinci, un giorno perdi, un giorno segni, un giorno sbagli, questa è la mia vita da calciatore e sono orgoglioso di aver potuto segnare il mio secondo gol in carriera in questo stadio di San Siro dopo una rottura dei legamenti e dopo aver iniziato a giocare a calcio all’età di 15 anni nell’ultima divisione francese. Quello che non ti uccide ti rende più forte. Sempre a testa alta, sempre davanti, sempre più in alto", ha aggiunto Henry.

Le scuse di Di Marco

L’esultanza dell’esterno dell’Inter Federico Dimarco dopo il rigore sbagliato dall’attaccante del Verona Thomas Henry nella sfida di oggi pomeriggio ha scatenato le polemiche, social e non solo. Così lo stesso Dimarco è voluto intervenire in prima persona, con un post su Instagram: «Ho esultato? Sì ho esultato e anche tanto. Senza insultare nessuno, senza gesti maleducati, ho gioito tanto per la vittoria, per lo 'spaventò e per il pericolo scampato. È sport ed è bello anche per questo. Purtroppo è anche severo e crudele nei confronti di chi sta dall’altra parte - le parole di Dimarco, che dopo l'errore ha esultato davanti a Henry -. E mi spiace se tutta questa gioia mi sia esplosa istintivamente davanti a Henry che aveva appena sbagliato il rigore e io abbia esultato davanti a lui. Di pancia, sono sincero».
«Qualcuno dirà che non è una cosa bellissima e probabilmente ha ragione, ma non volevo offendere nessuno tanto è vero che al fischio finale, ancora prima di festeggiare coi miei compagni, sono andato ad abbracciarlo - ha proseguito l’interista ex del Verona (48 presenze in maglia gialloblù ndr)-. E la stessa cosa ho fatto negli spogliatoi dopo la partita con i miei ex compagni. Perché questo è lo sport. Si vince, si perde, si esulta, si piange e alla fine ci si abbraccia. Ai moralisti dico: criticatemi pure ma guardate tutto quello che accade in campo non solo quello che vi fa comodo, grazie», ha concluso Dimarco.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia