L’immediato retropensiero di questo nuovo viaggio sulla via Emilia va scacciato il più lontano possibile: oggi il Catanzaro non trova la stessa Feralpisalò battuta nettamente all’andata (3-0). Era il 21 ottobre e da allora i lombardi che giocano le gare casalinghe a Piacenza sono cambiati parecchio. Zaffaroni ha preso il posto di Vecchi, le differenze sono tante anche sul piano tattico e, soprattutto, i risultati hanno dato fiducia e nuove prospettive a una squadra che resta ultima, ma nelle ultime due sfide casalinghe ha piegato la Cremonese e pareggiato con il Venezia. È reduce dal ko di misura a Bolzano, ma sta bene la Feralpi.
«Al di là della sconfitta con il Sudtirol il nostro avversario è in salute e vorrà giocarsi le sue chance di salvezza in questa partita», ha spiegato Vivarini dopo la rifinitura a Giovino, dove sono appena cominciati i lavori di ampliamento degli spogliatoi. «Alla base c’è dunque questo: la loro consapevolezza di dover vincere, quindi ci metteranno aggressività e dovremo affrontarli anche noi con il piglio giusto per evitare di sbagliare, visto che pure noi ci giochiamo tanto».
Cosa si gioca il Catanzaro è risaputo: ogni successo, ogni punto in classifica (a proposito, un pari manca dal 27 settembre, 1-1 col Cittadella) può distendere ulteriormente i nervi e rendere liberi, di conseguenza pericolosi (per gli altri). «Dobbiamo cercare in tutti i modi di ottenere il massimo – ha sottolineato ancora l’allenatore –. Conosciamo le insidie della gara, ma sappiamo pure che è alla nostra portata. Siamo stati sempre abbastanza tranquilli, il nostro obiettivo è preciso, la salvezza tranquilla, che serve a consolidarci nella categoria e dare appeal a questa società a livello nazionale».
Le formazioni
Titolari tutti i protagonisti attesi tranne l’infortunato Ghion (e l’acciaccato Brignola), da Iemmello («Dà forza a tutta la squadra, per tecnica e carattere fa la differenza») a Biasci, da Vandeputte a Fulignati. L’unica variante rispetto all’undici anti-Lecco è attesa in difesa: Krastev in mezzo, Scognamillo a sinistra pur avendo recuperato anche Veroli. «Krastev ha più sostanza, sicurezza, forza di prima e può migliorare ancora. Veroli ha grande prospettiva ed è stata una perdita abbastanza importante, adesso è recuperato anche se è da vedere quanto impiegarlo», ha ammesso il tecnico cinquantottenne che in quel reparto, ma dalla prossima sfida, potrà contare anche su Antonini.
Il venticinquenne ieri è stato in città per firmare un contratto di quattro anni (tre con opzione per un’altra stagione) dopo che l’incontro fra Noto e il presidente del Taranto Giove ha consentito di raggiungere l’intesa sulla cifra (inferiore rispetto a quanto circola sulle frequenze di Radiomercato) per il passaggio del brasiliano in giallorosso. «Siamo contenti per lui che si è messo in luce in Lega Pro ed è un discorso valido pure per il futuro», ha confermato il coach.
È la prima trasferta del girone di ritorno, se può essere definita una trasferta considerando i 1.800 tifosi delle Aquile a Piacenza, molto più numerosi di quelli della Feralpi: «È come essere in casa e ci dà tanto orgoglio, dopo quelli della Samp i viaggi più numerosi li fanno i nostri». Il pubblico può influire fino a un certo punto, in campo tocca al Catanzaro piegare al proprio volere l’avversario: «La Feralpisalò è ben definita sul piano tattico, da quando ha cambiato allenatore ha un sistema difensivo particolare che non abbiamo mai incontrato finora. Sappiamo cosa troveremo e cosa dovremo tirare fuori, cioè concentrazione, attenzione, fame. Mi aspetto un match diverso rispetto a quello di Ascoli – ha concluso Vivarini –, ma anche qui ci sarà bisogno di un gioco sporco e di essere duri».
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