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L'ex Zaccagni punisce il Verona: la Lazio vince 1-0 e può sognare la Champions

Dopo che Pedro e Castellanos si divorano il possibile vantaggio, la partita si sblocca sull'asse Luis Alberto-Zaccagni con il neo entrato a portare avanti la Lazio segnando l’1-0

Serviva una vittoria per continuare a sognare la qualificazione Champions e la Lazio, grazie al ritrovato Zaccagni, il grande ex insieme a Tudor, non ha tradito le attese battendo il Verona 1-0 e portandosi, in attesa dei match di Roma e Atalanta, a 3 punti dal quinto posto utile per partecipare alla massima rassegna continentale del prossimo anno.

LAZIO (3-4-2-1): Mandas 7; Patric 6.5, Romagnoli 6, Casale 5.5 (15'st Zaccagni 7); Isaksen 5 (15'st Pedro 6), Guendouzi 6.5, Kamada 6.5, Marusic 6; Felipe Anderson 6.5 (42'st Vecino sv), Luis Alberto 7 (31'st Hysaj sv); Castellanos 6.5 (42'st Immobile sv). In panchina: Sepe, Renzetti, Pellegrini, Lazzari, Cataldi, Rovella, Gonzalez. Allenatore: Tudor 7.

VERONA (4-2-3-1): Montipò 6; Tchatchoua 6 (33'st Centonze sv), Coppola 6, Magnani 5, Cabal 5; Folorunsho 6 (42'st Henry sv), Serdar 6; Noslin 6.5, Mitrovic 6 (15'st Duda 6), Lazovic 5.5 (33'st Bonazzoli sv); Swiderski 6 (15'st Suslov 5). In panchina: Chiesa, Perilli, Vinagre, Dawidowicz, Belahyane, Silva, Patanè, Charlys, Tavsan. Allenatore: Baroni 5.5.

ARBITRO: Massa di Imperia 6.

RETE: 27'st Zaccagni.

NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Romagnoli, Casale, Luis Alberto, Duda, Cabal, Coppola, Noslin, Zaccagni. Angoli: 4-2 per la Lazio. Recupero: 1'; 4'.

Il tecnico laziale prova l’effetto sorpresa schierando Isaksen largo a destra e conferma Castellanos davanti dopo la doppietta con la Juventus mentre Baroni si affida a Swiderski per cercare di scardinare la difesa laziale. Il copione tattico è chiaro fin dall’inizio con la Lazio a fare la partita e il Verona a sfruttare le ripartenze. L’inizio regala subito emozioni con Guendouzi a provarci dal limite, senza successo, e Noslin a rispondere dall’altra parte, con lo stesso esito. Con il passare dei minuti i ritmi si abbassano, la Lazio non trova sbocchi, la manovra non è fluida come nelle serate migliori e la partita vive di fiammate. Il pareggio sembra accontentare il Verona, meno i biancocelesti che hanno l’occasione buona con Isaksen ma il suo sinistro trova il piede di Montipò a sbarrargli la strada. L’occasione migliore, però, capita alla squadra di Baroni; Mandas esce a vuoto, Noslin spizza di testa per Swiderski che, a porta vuota, strozza il sinistro spedendo fuori. La ripresa si apre con gli stessi protagonisti dei primi 45 minuti, ma è l’atteggiamento della Lazio che cambia; la strigliata di Tudor porta subito i suoi effetti con un gran destro di Felipe Anderson, Montipò non può arrivarci ma tra il brasiliano e la rete si frappone la traversa, che respinge il pallone strozzando in gola l’urlo dell’esterno. Poco dopo prova a imitarlo Luis Alberto, ancora con il destro ma ancora senza fortuna. La Lazio spinge, i biancocelesti sanno che una vittoria consentirebbe loro di sognare ancora la Champions. Tudor decide che è il momento di pescare dalla panchina scegliendo Zaccagni e Pedro per Isaksen e Casale, Baroni risponde con Duda e Suslov. La mossa vincente, però, è quella del croato; dopo che Pedro e Castellanos si divorano il possibile vantaggio, la partita si sblocca sull'asse Luis Alberto-Zaccagni con il neo entrato a portare avanti la Lazio segnando l’1-0 e confermando come, dopo la rete dell’andata, la legge dell’ex non faccia sconti. I biancocelesti amministrano fino al 90°, con Mandas che salva il risultato, e portano a casa tre punti che consentono alla squadra di Tudor di continuare a sognare una Champions che avrebbe il sapore dell’impresa.

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