La chiusura del contratto tra la Juve e l’ormai ex tecnico livornese è sancita da un accordo, dopo la comunicazione del licenziamento per giusta causa di due giorni prima. È il club bianconero a renderlo noto con un comunicato ufficiale: «Juventus Football Club e Massimiliano Allegri comunicano di avere di comune intesa concordato la risoluzione del contratto di prestazione sportiva al termine dell’attuale stagione sportiva». La lettera di licenziamento aveva raggiunto il mister sabato a Londra, dov'era andato a seguire la finale di Champions tra Real Madrid e Borussia Dortmund, a quindici giorni dall’esonero dalla panchina bianconera, motivato da «taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia, che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta». Subito si erano rincorse voci di un possibile ricorso di Allegri contro il licenziamento, a un anno dalla scadenza naturale del contratto. Sono passate intanto due settimane dall’episodio che il 17 maggio ha sancito l’inizio della rottura tra club e tecnico, quello della finale di Coppa Italia, al 94' di Atalanta-Juventus, vinta con una rete di vantaggio, in cui il tecnico era stato espulso dopo essersi strappato via giacca e cravatta. Aveva protestato urlando all’indirizzo del designatore degli arbitri per una punizione concessa agli avversari. Un comportamento che gli era costato anche due giornate di squalifica. Allegri aveva glissato sulle potenziali conseguenze nei rapporti col club: «La società ha diritto di decidere se cambiare o meno un tecnico o un calciatore. Per me era importante vincere stasera e mi sono divertito». Così era stato. La panchina per le ultime due di campionato era passata già il 19 maggio a Paolo Montero, promosso alla prima squadra dall’Under 19, in attesa di un titolare definitivo, nome che nelle ultime settimane sembra coincidere con quello di Thiago Motta.