Come un congedo, affidato ad una docuserie, nella quale intervengono i suoi ex giocatori, stelle di prim'ordine del firmamento calcistico, ma anche l’ex fidanzata, i familiari più stretti, a conferma della vita "movimentata» di Sven Goran Eriksson, in eterno bilico tra sport e gossip, amore per il calcio e per le belle donne, e che oggi - nonostante la sua condizione di malato terminale per un tumore al pancreas - ha comunque la forza e la serenità per invitare chi gli vuole bene a «sorridere e vivere la vita sino in fondo». Un messaggio-testamento contenuto nel trailer della serie, prodotta da Amazon Prime, di prossima uscita, nella quale Eriksson, 76 anni, apre le porte della sua casa di Sunne, nel Varmland, per ripercorrere la sua carriera, tra vittorie e sconfitte, tabloid e tradimenti.
«Ho avuto una bella vita, forse anche troppo bella. E per questo si deve pagare», la constatazione dell’ex tecnico di Roma, Sampdoria e Lazio, riferendosi al tumore che gli è stato diagnosticato ormai qualche anno fa. «Abbiamo tutti paura della morte, ma la vita riguarda anche la morte - le parole di Eriksson, riportate anche dal Daily Mail -. Spero che alla fine la gente dirà, era un brav'uomo. Ma so che non tutti lo diranno. Spero comunque che mi ricorderete come un ragazzo positivo, che ha sempre cercato di fare tutto il possibile».
Tra le testimonianze di stima e affetto, quella di Roberto Mancini ("È stato uno dei migliori tecnici d’Europa), ma anche David Beckham ("Era capace di far credere alla gente che fosse sempre possibile") e Wayne Rooney, secondo il quale lo svedese è stato il tecnico «più umano» incontrato nella sua carriera. Più intimo, per ovvie ragioni, il ricordo dell’ex fidanzata, l'avvocato italiano Nancy Dell’Olio, una delle donne amate dallo svedese, al quale i medici non hanno lasciato speranze di guarigione. Una morte annunciata, che non sembra intaccare la proverbiale pacatezza di Eriksson, capace finanche in dire: «Non dispiacetevi, sorride piuttosto, e pensate ai momenti belli. Grazie a tutti, giocatori, colleghi, presidenti, tifosi. Prendetevi cura della vostra vita, e vivetela fino in fondo». Un invito commovente quanto intenso di un uomo, di professione allenatore di calcio, che ha vissuto la sua vita fino in fondo, senza rimpianti né rimorsi.
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