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L'Udinese batte il Parma 3-2 con un super Thauvin ed è prima in classifica da sola. Lazio-Verona 2-1: si decide tutto nei primi 20 minuti

Parma-Udimese 2-3
RETI:
2'pt Delprato, 42'pt Bonny, 4'st Lucca, 23'st e 33'st Thauvin.
PARMA (4-2-3-1): Chichizola 5.5; Delprato 6.5, Balogh 5 (43'st Camara sv), Circati 5.5, Coulibaly 5.5; Sohm 6 (24'st Hernani 6), Bernabè 6.5; Man 6.5 (24'st Almqvist 6), Cancellieri 6 (10'st Keita 4), Mihaila 6.5 (43'st Hainaut sv); Bonny 6.5. In panchina: Corvi, Moretta, Osorio, Valenti, Leoni, Haj Mohamed, Di Chiara. Allenatore: Pecchia 5.5.
UDINESE (3-5-1-1): Okoye 6; Kristensen 5.5, Bijol 5.5, Giannetti 5 (1'st Kabasele 6); Ehizibue 6, Lovric 5.5 (21'st Oier Zarraga 6), Karlstrom 6.5, Payero 5.5 (1'st Ekkelenkamp 6), Kamara 6.5; Thauvin 7 (41'st Brenner sv); Lucca 6.5 (21'st Davis 6.5). In panchina: Sava, Padelli, Abankwah, Atta, Iker Bravo, Ebosse, Zemura, Rui Modesto, Tourè, Pizarro. Allenatore: Runjaic 6.5.
Arbitro: Abisso 5.5.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Espulso Keita al 28'st per doppia ammonizione. Ammoniti: Giannetti, Ehizibue, Davis. Angoli 5-6. Recupero: 1', 5'.

Il Parma domina nel primo tempo, l’Udinese ribalta tutto nel giro di mezz'ora e vince la partita per 3-2 nel segno di Thauvin (doppietta). E’ questo il film del match del Tardini, che consegna la leadership (solitaria) della Serie A ai friulani dopo una rimonta da sogno.

Pecchia cambia nuovamente il trequartista e si affida a Cancellieri, che si accentra alle spalle di Bonny, mentre Runjaic si copre con un centrocampo più fisico. Spingono subito i padroni di casa e, dopo due minuti, passano: sul corner di Mihaila, la difesa dell’Udinese non è reattiva e Delprato insacca alle spalle di Okoye. I friulani reagiscono con Thauvin, ma continuano ad esporsi alle ripartenze avversarie: ottima la gara di Man e Mihaila, mentre Bernabè troneggia a centrocampo.

La miglior occasione degli ospiti è un autogol sfiorato: Chichizola fa un miracolo, evitando l’autorete di Coulibaly. Nei minuti finali c'è solo il Parma, che spinge e passa al 42': imbucata di Man e grande movimento di Bonny, che non lascia scampo a Okoye. Runjaic reagisce nella ripresa con un doppio cambio, visto il 2-0: fuori Giannetti e Payero, dentro Kabasele ed Ekkelenkamp per cambiare passo.

La mossa funziona perchè, dopo soli quattro minuti, l’Udinese accorcia con Lucca: cross di Kamara e perfetta incornata della punta. Dopo il gol Pecchia si copre: fuori Cancellieri e dentro Mandela Keita, acquisto più caro nella storia recente del Parma (12 milioni). La mossa di Pecchia però non funziona e, anzi, l’Udinese pareggia subito dopo aver sostituito (a sorpresa) Lucca: su un cross dalla destra, Davis svetta e batte Chichizola, ma si vede «soffiare» la paternità della rete dal tocco sulla linea del compagno Thauvin. La frittata è fatta per i ducali, che restano anche in dieci: gara-shock di Mandela Keita, che sbaglia ogni scelta e nell’arco di diciotto minuti viene espulso per doppia ammonizione. La partita subisce così la sua definitiva svolta e, al 78', l’Udinese passa in vantaggio: Davis fa la sponda, Ekkelenkamp impegna Chichizola e Thauvin insacca a porta vuota la sua doppietta. La rete viene inizialmente annullata per un offside dubbio, ma il Var interviene e ristabilisce il gol. I friulani si portano così sul 3-2 e mettono in ghiaccio la gara, visto che il Parma perde Mihaila per infortunio. Tre punti preziosissimi per Runjaic, che sale a quota 10 e fa la storia: la sua Udinese è la capolista solitaria della Serie A dopo quattro giornate, mentre continua a raccogliere meno di quanto meriterebbe il Parma, che si ferma a quota 4 dopo il crollo fisico e mentale nel secondo tempo.

Lazio Verona 2-1
MARCATORI: 5' pt Dia, 7' pt Tengstedt, 20' pt Castellanos.
LAZIO (4-2-3-1): Provedel 6; Lazzari 6.5 (44' st Marusic sv), Romagnoli 6, Gila 5.5, Nuno Tavares 7.5; Guendouzi 6.5, Rovella 6.5 (36' st Vecino sv); Isaksen 6 (21' st Castrovilli sv), Dia 7, Zaccagni 7 (44' st Noslin sv); Castellanos 7 (21' st Tchaouna 6.5). In panchina: Mandas, Furlanetto, Gigot, Pellegrini, Patric, Dele-Bashiru, Pedro. Allenatore: Baroni 7.
VERONA (3-4-2-1): Montipò 6.5; Dawidowicz 6, Coppola 5, Daniliuc 5.5 (44' st Sarr sv); Tchatchoua 6.5, Belahyane 6.5, Dani Silva 6 (44' st Cisse sv), Lazovic 5 (22' st Faraoni 5.5); Kastanos 6.5 (8' st Mosquera 6), Harroui 5.5 (22' st Alidou sv); Tengstedt 7. In panchina: Berardi, Perilli, Bradaric, Okou, Magnani, Ghilardi, Sishuba, Lambourde, Livramento, Ajayi. Allenatore: Zanetti 6.
ARBITRO: Zufferli di Udine 6.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Rovella, Tchatchoua, Gila, Tengstedt. Angoli: 9-6. Recupero: 1', 5'.

Grazie ad un avvio scoppiettante la Lazio coglie i tre punti contro un bel Verona e si accomoda al sesto posto in classifica. La seconda vittoria in campionato arriva al termine di una partita non facile, prima molto fisica, quindi meno dinamica ma più ragionata e tattica. Il 2-1 finale, con tutte le marcature concentrate nei primi 20 minuti, è lo specchio di 90' ben interpretati da entrambe le squadre, decisa da quel tanto di intraprendenza in più mostrata dai padroni di casa. Baroni, che ritrova il suo club della scorsa stagione, conferma Castellanos come vertice offensivo. Alle spalle dell’argentino Isaksen, Dia e Zaccagni. Zanetti in avanti si affida a Harroui e Lazovic per innescare Tengstedt, preferito a Mosquera. Il quinto minuto non è ancora trascorso e Dia si conferma uomo partita con la seconda rete consecutiva. Servito da Zaccagni, l’ex Salernitana si libera di Dawidowicz e con un rasoterra angolato batte Montipò. La reazione del Verona è però istantanea, favorita dal momento di euforia laziale. Kastanos vede un buco al centro della difesa per servire Tengstedt che a tu per tu con Provedel non sbaglia e fa 1-1 al 7'. La Lazio non ci sta e Rovella (16') con un gran tiro costringe il portiere gialloblù a deviare in angolo. Ma è Castellanos il protagonista del nuovo vantaggio laziale: prima si procura un angolo con una spettacolare 'rabonà, poi devia la battuta di Zaccagni alle spalle di Montipò con un tocco al volo. E’ solo il 20' e l'Olimpico ha già visto tre reti. Oltre che ricco di emozioni, il match è molto fisico e l'arbitro Zufferli deve distribuire un paio di gialli (Rovella e Tchatchoua) per farsi sentire. Dopo un avvio senza tatticismi, col passare dei minuti la Lazio prende l’iniziativa del gioco, col Verona pronto a pressare e ripartire. I padroni di casa vanno negli spogliatoi meritatamente in vantaggio, contro un avversario sempre presente nel flusso della partita.

Poco dopo la ripresa, é Zanetti il primo a ricorrere alla panchina, inserendo Mosquera per Castanos. Il Verona è vivo e mostra di avere dei buoni palleggiatori. L’iniziativa è ancora prevalentemente laziale, ma con più fatica nel conservare il possesso palla. Quando trovano spazio i biancocelesti sono però pericolosi. Al 16' doppio miracolo di Montipò per impedire il 3-1 prima a Castellanos e poi Dia. Baroni ha visto i suoi abbassarsi troppo ed ordina un doppio cambio: fuori Castellanos e Isaksen, dentro Castrovilli e Tchaouna. Rispetto alla frenesia iniziale, ora la Lazio cerca di ragionare. Le discesa sulla sinistra di Tavares sono un pericolo costante per la difesa scaligera, ma non sempre sono assecondate dai compagni come meriterebbero. Tchaouna ci prova dalla distanza, gli risponde Montipò con l’ennesima parata. Rischia anche la Lazio, come sul tiro di Tchatchoua, sul quale si immola Lazzari. Esce Rovella, in debito di lucidità, per Vecino. E’ il momento per la Lazio di gestire il vantaggio (dentro Marusic e Noslin per Lazzari e Zaccagni), per il Verona di alzare il ritmo (in campo Cisse e Sarr, escono Dailiuc e Dani Silva). Ma il forcing gialloblù non trova terminali. Guendouzi e Tavares sono l’ultima diga e dopo 5' di recupero la Lazio può festeggiare.

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