Elfsborg - Roma 1-0
Marcatore: 44' pt Baidoo (rig).
Elfsborg (3-4-3): Pettersson 6.5; Ibrahim 6.5, Henriksson 7, Yegbe 6; Hedlund 6, B. Zeneli 6.5, Ouma 6.5, Hult 6; A. Zeneli 7 (17' st Abdullai 6), Baidoo 7 (41' st Frick sv), Qasem 6.5. In panchina: Uppenberg, Sorensen, Baldursson, Thomasen, E. Guðmundsson, Holten, Larsson, Kaib, Rapp, Östman. Allenatore: Hiljemark 7.
Roma (3-4-2-1): Svilar 6; Celik 5.5, Ndicka 6, Hermoso 5; Abdulhamid 6 (20' st El Shaarawy 5), Pisilli 6 (40' st Cristante sv), Paredes 5.5, Angelino 5; Soulè 5 (20' st Dybala 5.5), Baldanzi 5 (27' st Pellegrini 6.5); Shomurodov 5 (20' st Dovbyk 6). In panchina: Marin, Ryan, Hummels, Konè, Mancini, Sangare. Allenatore: Juric 5.
Arbitro: Tohver (EST) 6.
Note: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Qasem, Hult, A. Zeneli, Dybala. Angoli: 3-5. Recupero: 3' pt, 4' st.
Sul campo dell’Elfsborg, finisce con Dybala - autore di 25' anonimi da subentrato - ammonito per un fallo di reazione su fallo subito vicino alla propria area. L'immagine di frustrazione è più esplicita dell’1-0 col quale la Roma torna dalla Svezia. E’ la prima sconfitta dell’era Juric, che complica la corsa giallorossa in Europa League (due partite, un solo punto, un solo gol segnato) ma soprattutto conferma le enormi difficoltà di manovra. Un’ora buona di manovra lenta e con poche idee, capace solo di una serie interminabile di tiri svirgolati alti, e poi lo sprint finale con un pizzico di sfortuna. Impressiona però che sotto di un gol, ancorchè casuale, la Roma non sia stato in grado di imporre supremazia tecnica e personalità. In effetti, la Roma che comincia la partita sul sintentico di Boras sembra sperimentale. Juric, anche se l’avversario non ha la consistenza dell’Athletic, ricorda la fatica rimasta nelle gambe giallorosse dopo il primo turno e fa ampio turnover. Fuori Dobvyk e Dybala, al centro dell’attacco c'è Shomurodov, supportato da Soulè e Baldanzi. La linea di difesa è Celik-Ndicka-Hermoso. A destra, spazio all’oggetto misterioso Abdulhamid. Paredes riprende le chiavi del centrocampo, con Pisilli, e guida la manovra. La Roma tiene palla, l’Elfsborg prova le ripartenze. E si rende pericoloso un paio di volte, al 19' su corner con una girata di Henrikkson lasciato solo, e Svilar risponde. Soulè ci prova una, due, tre volte da fuori, perchè la manovra sulle fasce trova sempre il saudita e Angelino imprecisi al cross. Al 28' Shomurodov ha la palla buona, ma il destro è alto, poco dopo su corner Paredes dal limite ha tutto il tempo per coordinarsi ma è frettoloso e spara in curva. Così quando l'Elfsborg sembra sopito, un’azione veloce porta al tiro al volo di Zeneli che impegna Svilar, ma prima c'è un tocco di mano di Baldanzi che l’arbitro ripesca al Var. Dal dischetto Baidoo spiazza il portiere giallorosso, al 40' è 1-0. La ripresa si apre con un tiraccio di Abduhlamid, imitato al 7' da Angelino, che al volo alza ancora una volta. Al 16' la palla buona è sul sinistro di Baldanzi, deviata in angolo. Ma Juric non aspetta più, al 20' entrano Dobvyk, Dybala ed El Shaarawy per Shomurodov, Soulè e Abduhlamid. Subito ne nasce una doppia palla pericolosa, con Pisilli, ribattuto dal portiere. AL 28' ci prova anche Pellegrini, appena entrato per Baldanzi, con una girata, e si ripete due minuti dopo con un sinistro che dà l’illusione del pari, scuotendo la rete esterna. A 7' dal termine, quando la Roma è impegnata nel forcinf finale, è la traversa a negare il gol a Pellegrini sul bel tiro a giro dal limite. Dobvyk ci prova allo scadere, parato, ma era in fuorigioco. Tutto inutile. Roma ko e piena di problemi, questo il verdetto della serata svedese.
Fiorentina - The New Saints 2-0
Marcatori: 20' st Adli, 23' st Kean
Fiorentina (4-2-3-1): Terracciano 6; Kayode 5.5 (12'st Dodo), Moreno 6, Biraghi 6, Parisi 5.5; Mandragora 6 (46' pt Richardson 6.5), Adli 6 (38' st Cataldi sv); Ikonè 5, Beltran 5.5 (12' st Kean 6.5), Sottil 5 (12' st Gudmunsson 6); Kouame 6.5 In panchina: Martinelli, De Gea, Kouadio, Baroncelli, Gosens, Bove, Colpani Allenatore: Palladino 6
The New Saints (4-3-3): Roberts 6.5; Daniels 6, Davies 5.5, Bodenham 5.5, Redmond 6.5 (37' st Brobbel sv.); Clark 5.5 (22' st McManus 5.5), Smith 5.5, Williams 6; Bradley 5.5 (16' st Marshal 5.5), Wilson 6 (37' st Cieslewicz sv.), Holden 5.5. In panchina: Edwards, Pask, Hudson, Baker, Canavan, Woolam, Jones Allenatore: Harrison 6
Arbitro: Gishamer (Austria) 6
Note: serata umida, terreno in buone condizioni. Spettatori: 10751. Incasso: 140666 euro. Ammoniti: Kouame, Williams. Angoli: 12 a 0 per la Fiorentina. Minuti di recupero 3' pt, 3' st.
Massimo sforzo, minimo risultato. La Fiorentina vince la propria gara di esordio nel girone unico di Conference battendo i gallesi dei The New Saints per 2-0. Servono però un possesso palla superiore al 70%, dodici angoli e soprattutto l’inserimento di alcuni titolarissimi, fra cui Kean e Gudmundsson, per avere la meglio sui modesti campioni di Galles. Proprio l’ex Juve trova di nuovo il gol personale che serve per rimpinguare il punteggio dopo che Adli al 70' aveva sbloccato la gara. Prestazione complessivamente opaca però per Biraghi e compagni che soprattutto nella ora iniziale di gioco mostrano tantissimi limiti. Il primo tempo viola soprattutto è vicino all’essere sconcertante. I gigliati schierati da Palladino con il 4-2-3-1, con Biraghi adattato a centrale difensivo vista l’assenza contemporanea di Martinez Quarta, Comuzzo e Luca Ranieri, offrono una prestazione altamente deludente. Su tutti spicca la prova di Ikonè, insufficiente in ogni iniziativa. Non è un caso che all’intervallo i tifosi di casa fischino i propri beniamini. Le uniche occasioni sono estemporanee e quasi sempre firmate da Kouame, mentre Mandragora centra un incrocio dei pali prima di farsi male al ginocchio sinistro e lasciare spazio a Richardson.
La formazione gallese si chiude e prova a ripartire ma senza mai troppa convinzione. Al 13' della ripresa Palladino stravolge la sua Fiorentina: fuori Kayode, Beltran e Sottil, quest’ultimo pesantemente fischiato, dentro Dodo, Kean e Gudmunsson. Passano 8' e i padroni di casa passano grazie ad Adli su assist di Kouame. Tre minuti e Kean raddoppia, chiudendo di fatto la gara e tornando a far cantare il Franchi. Proprio il numero 20 viola con sufficienza fallisce il tap-in per il raddoppio personale al 78'. Il risultato non cambia più fino al triplice fischio finale, per i gigliati una piccola boccata d’ossigeno in campo europeo.
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