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Caso Pogba, il Cas, "Non voleva doparsi, ma non è stato esente da colpe"

E’ stata pubblicata oggi sul sito del Tas (Tribunale arbitrale dello sport) la decisione del Cas (Corte di Arbitrato per lo Sport) che ha parzialmente accolto il ricorso del centrocampista della Juventus Paul Pogba, riducendo la squalifica a 18 mesi rispetto ai 4 anni comminati dal Tribunale nazionale antidoping. E’ stata anche annullata la multa di 5mila euro.

Il Collegio del Cas ha ritenuto che l’assunzione dell’integratore «non fosse intenzionale» ed era «il risultato di un errore» rispetto «alla prescrizione di un medico in Florida, dopo che Pogba aveva ricevuto garanzie che il medico, che affermava di curare diversi atleti di alto livello statunitensi e internazionali, era competente e avrebbe tenuto conto degli obblighi antidoping di Pogba ai sensi del Codice Mondiale Antidoping" Pogba aveva chiesto una sanzione di soli 12 mesi «in riconoscimento della presenza di alcune colpe da parte sua (non ha chiesto una valutazione di non colpa o negligenza da parte del Collegio del Cas)" «Molte delle prove fornite da Pogba non sono state contestate. - scrive il Cas - Tuttavia, il Collegio del Cas ha stabilito che Pogba non era privo di colpa e che, in quanto calciatore professionista, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione». La decisione del Collegio del Cas «è definitiva e vincolante, fatta eccezione per il diritto delle parti di presentare appello al Tribunale Federale Svizzero entro 30 giorni per motivi limitati».

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