Milan Udinese 1 -0
RETE: 13'pt Chukwueze
MILAN (4-2-3-1): Maignan 6.5; Emerson Royal 5.5, Thiaw 6, Pavlovic 6, Terracciano 5.5; Fofana 6, Reijnders 5; Chukwueze 7 (43'st Tomori sv), Pulisic 6.5, Okafor 6 (1'st Musah 6); Morata 6 (28'st Abraham sv) (33'st Loftus-Cheek sv). In panchina: Sportiello, Torriani, Leao, Jimenez, Liberali, Bartesaghi. Allenatore: Fonseca 6
UDINESE (3-5-2): Okoye 6.5; Kabasele 6, Bijol 6, Tourè 5.5; Ehizibue 6.5 (15'st Kamara 6), Lovric 6.5 (25'st Payero 6), Karlstrom 6 (36'st Brenner sv), Zarraga 6 (25'st Ekkelenkamp 6), Zemura 5.5; Iker Bravo 5.5 (15'st Davis 6), Lucca 6. In panchina: Sava, Padelli, Abankwah, Palma, Ebosse, Gianetti, Rui Modesto, Pizarro. Allenatore: Rujaic 6
ARBITRO: Chiffi di Padova 4.5
NOTE: terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Bijol, Terracciano, Lucca, Maignan, Kamara. Espulsi: 29'pt Reijnders per fallo su chiara occasione da gol. Annullati due gol all’Udinese dal Var per fuorigioco. Angoli: 8-4. Recupero: 3'pt, 12'st.
Un Milan inedito ma capace di soffrire, compattarsi e conquistare una vittoria fondamentale sull'Udinese sia per il morale che per la classifica. Decide il gol di Chukwueze nel primo tempo, con i rossoneri che stringono i denti e mantengono il vantaggio giocando in inferiorità numerica per un’ora di partita e trattenendo il respiro quando, al 95', viene annullato il gol del pari di Kabasele per un fuorigioco millimetrico di Ekkelenkamp. Il Milan dà risposte importanti al suo allenatore. Si dimostra squadra compatta e unita. Fonseca cambia tanto, esclude per scelta tecnica Leao e Tomori, lascia in panchina - almeno inizialmente - Abraham, punta su Morata e Okafor e rilancia Terracciano. Sorprese e scelte, alcune obbligate per la squalifica di Theo Hernandez e l'infortunio muscolare di Gabbia, altre per far capire - come detto alla vigilia - che non gli interessa il nome del giocatore ma conta solo la squadra. Questa volta il campo gli dà ragione. Leao resta ad osservare i compagni combattere su ogni palla e tornare al successo dopo il brutto ko di Firenze, riuscendo a far bene nonostante il rosso a Reijnders al 29'. Lo statunitense viene espulso per aver toccato, seppur lievemente, Lovric lanciato a rete. Vibranti le proteste del Milan, rabbia tra i tifosi ed episodio interpretabile su cui il Var però non interviene. Ma nonostante la disparità, il Milan riesce a mantenere il vantaggio grazie anche all’ennesima prova magistrale di Maignan. Il portiere, questa volta capitano, nella ripresa gioca sotto il settore ospiti e viene bersagliato da qualche coro denigratorio: «Maignan uomo di m...» insieme allo striscione 'Oggi solo un saluto, a Udine il giusto tributò. Proprio a Udine, infatti, la passata stagione ci furono i cori razzisti rivolti al portiere rossonero con partita sospesa per cinque minuti e il calciatore francese che aveva abbandonato momentaneamente il campo. Si vedrà cosa accadrà a metà aprile. Intanto c'è soddisfazione per i tre punti e per lo spirito dimostrato in campo dai rossoneri. I friulani dopo un primo tempo in ombra, sprecano nella ripresa e hanno qualcosa da recriminare soprattutto su alcuni interventi di Pavlovic. Al 12' un contrasto con Kabasele viene verificato dal Var che però non interviene. Poi l’Udinese protesta per un rigore non concesso su tocco di mano dello stesso Pavlovic al 16' della ripresa. Ma anche il Milan ha qualche rimpianto: Abraham entrato per l'ultimo scampolo di partita, si mangia letteralmente un gol incespicando sulla respinta di Okoye bravo prima a neutralizzare Pulisic. Risultato che non cambia ma l’attaccante rossonero resta a terra sofferente toccandosi la spalla. Viene quindi sostituito dopo pochi minuti di gioco. E nel recupero spavento per gli oltre 71 mila di San Siro che vedono l’Udinese esultare al 95' per il gol di Kabasele. Il Var però ricontrolla e richiama Chiffi: c'è il fuorigioco di una parte di piede di Ekkelenkamp. Lo stadio esulta come ad un gol e il Milan torna a vincere in campionato superando in classifica proprio l’Udinese. Sorride Ibrahimovic seduto in tribuna dopo una lunga assenza fortemente criticata, sorride Fonseca che può contare su un Pulisic in stato di forma eccezionale. Martedì c'è il Brugge e in Champions League bisogna tornare a vincere senza incertezze. Certo il Milan arriva alla sfida con un atteggiamento diverso, perché partite di sofferenza fanno crescere il gruppo, fanno fare squadra. Anche quando i due talenti sono assenti, chi squalificato (Theo) e chi costretto a guardare (Leao).
Juventus-Lazio 1-0
RETE: 40' st aut. Gila.
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio 6; Savona 5.5 (9' st Weah 6), Gatti 6 (27' st Danilo sv), Kalulu 6.5, Cabal 6.5; Locatelli 5.5 (9' st Fagioli 6), Thuram 5.5 (27' st Adzic sv); Cambiaso 6.5, Douglas Luiz 6, Yildiz 5.5; Vlahovic 6. In panchina: Perin, Pinsoglio, Rouhi, Mbangula. Allenatore: Motta 6.
LAZIO (4-2-3-1): Provedel 6; Marusic 6.5, Gila 5.5, Romagnoli 5, Tavares 6 (33' st Pellegrini sv); Rovella 6, Guendouzi 5.5 (22' st Vecino 5.5); Isaksen 6 (22' st Pedro 5.5), Dia 5.5 (27' pt Patric 6), Zaccagni 5 (22' st Castrovilli 5); Castellanos 5. In panchina: Mandas, Furlanetto, Gigot, Dele-Bashiru, Noslin, Tchaouna. Allenatore: Baroni 6.
ARBITRO: Sacchi di Macerata 6.
NOTE: cielo coperto, campo in perfette condizioni. Ammoniti: Locatelli, Savona, Fagioli, Douglas Luiz, Vecino, Pedro. Espulso al 24' pt Romagnoli per gioco scorretto. Angoli: 7-1. Recupero: 2'; 5'.
La Juventus ha battuto 1-0 la Lazio nella gara dell’ottava giornata giocata stasera all’Allianz Stadium di Torino. Bianconeri che hanno agganciato il Napoli al primo posto in classifica. Avvio di gara molto tattico e ritmi blandi interrotti al 7' da un’imbucata sulla sinistra di Thuram da una parte e al 21' da un piattone al volo di Guendouzi. Gli equilibri, almeno quelli numerici delle due squadre in campo, sono però cambiati al 24' quando l’arbitro Sacchi ha espulso il laziale Romagnoli reo di aver sgambettato da dietro al limite dell’area un Kalulu imbeccato da Vlahovic che si stava lanciando palla al piede verso la porta di Provedel. La superiorità numerica non ha però sortito frutti nel primo tempo visto che la Juventus ha impensierito poco il portiere laziale il quale al 25' ha visto uscire alta la punizione di Vlahovic susseguente all’espulsione e al 41' ha poi accompagnato fuori con lo sguardo una girata dello stesso serbo. A due minuti dal riposo la grande occasione è arrivata Gatti che su assist di Cambiaso non ha centrato la porta.
Anche in avvio di secondo tempo, la Juventus ha faticato a cambiar passo e, anzi, è stata la Lazio a cercare con più veemenza le incursioni nella metà campo rivale. Al 12' grande occasione per i bianconeri che hanno mancato il vantaggio con Vlahovic: sugli sviluppi di un’azione offensiva la palla è carambolata sul corpo di Gila ed è finita sui piedi del serbo che di prima intenzione ha trovato il tempo giusto colpendo però la traversa. Due minuti più tardi è stato Douglas Luiz, imbeccato da un perfetto cross dalla destra di Weah a non trovare di testa il bersaglio grosso completamente solo in area. Finale in pressione da parte dei padroni di casa, complice una Lazio che già con un uomo in meno ha dovuto fare i conti anche con alcuni dei suoi giocatori malconci, anche se a mettere la sfera alle spalle di Provedel è stato al 40' un suo compagno di squadra, Gila, che su cross basso da sinistra di Cabal ha sporcato la palla con una deviazione che ha messo fuori causa il portiere regalando i tre punti alla Juventus.
Caricamento commenti
Commenta la notizia