Inter-Juventus 4-4
Marcatori: 15' pt e 37 pt' Zielinski (rig.), 20' pt Vlahovic, 26' pt Weah, 35' pt Mkhitaryan, 8' st Dumfries, 26' st e 37' st Yildiz.
INTER (3-5-2): Sommer 6; Pavard 6 (18' st Bisseck 5), De Vrij 5, Bastoni 5.5; Dumfries 6, Barella 6.5, Zielinski 7.5 (18' st Frattesi 5.5), Mkhitaryan 7, Dimarco 5.5 (32' st Darmian 6); Thuram 7 (42' st Taremi sv), Martinez 5.5. In panchina: Josep Martinez, Di Gennaro, Palacios, Berenbruch, Asllani, Buchanan, Correa, Arnautovic. Allenatore: Inzaghi 6.
JUVENTUS (4-3-3): Di Gregorio 6; Cabal 5.5, Kalulu 5, Danilo 4 (32' st Gatti 6), Cambiaso 6; McKennie 6.5 (38' st Thuram sv), Fagioli 5.5 (16' st Savona 6), Locatelli 5.5; Conceicao 7.5, Vlahovic 7 (32' st Mbangula 6), Weah 7 (17' st Yildiz 7.5). In panchina: Perin, Pinsoglio, Rouhi, Thuram, Adzic. Allenatore: Motta 6.5.
ARBITRO: Guida di Pompei 6.5.
NOTE: serata serena, campo in discrete condizioni. Ammoniti: Danilo, Pavard, Dumfries. Angoli: 13-5. Recupero: 2', 3'.
Otto gol per un pari stratosferico, una partita degna delle migliori di Premier e Liga. Inter e Juve rendono orgogliosa la Serie A con un pari d’altri tempi, ma a godere è soprattutto il Napoli che si invola in fuga con +4 e +5 sulle scintillanti protagoniste del derby d’Italia. Vantaggio Juve, sorpasso e controsorpasso in un primo tempo memorabile. Poi l’Inter si invola, Di Gregorio evita con abilità il 5-2. Ma Thiago Motta si gioca il jolly Yildiz, esce Vlahovic e la Juve trova la doppietta del campioncino, definito erede di Del Piero. Finisce 4-4 con un calcio champagne che dà lustro alla Serie A. A quota 16, in attesa del posticipo della Fiorentina, c'è un terzetto in piena zona Champions. L’Atalanta, che ha maramaldeggiato contro un Verona in piena regressione; l'Udinese, che ha ripreso la marcia dopo la frenata di 3 punti in 4 gare, e la Lazio di Baroni, che dispone facilmente di un Genoa in disarmo, anche in assenza di capitan Zaccagni. Apre il suo sostituto dell’ultima ora, Noslin, poi chiudono i giochi i due veterani Pedro e Vecino. Pecchia festeggia in parte il rinnovo di contratto con un punto in rimonta contro l’Empoli, che ha perso un po' la freschezza delle prime giornate. Nella battaglia in zona salvezza punto della speranza del Venezia che va due volte in vantaggio sul Monza, che poi rimonta, rimane in dieci ma difende il pari. Derby d’Italia dal sapore antico al Meazza. Mancano veleni e ripicche di un tempo, c'è grande fairplay, l’Inter fa pesare il suo organico migliore, la Juve risponde con la qualità di Yildiz. Cominciano bene gli ospiti con Conceicao, ma Danilo scalcia Thuram e Zielinski sostituisce Calhanoglu anche nella freddezza dal dischetto. Furente la reazione bianconera che in 10' ribalta il risultato con Vlahovic, su iniziativa di Cabal, e con Weah su assist di Conceicao. Ma l’Inter ha animo e qualità: sinistro impeccabile di Mkhtaryan, bis su rigore di Zielinski su fallo di Kalulu. Nella ripresa i nerazzurri azzannano i bianconeri per il colpo del ko: lo trova Dumfries, poi Di Gregorio riscatta alcune incertezze salvando su Barella e Dimarco, altri gol li sfiorano DeVrij e Dimarco. Quando la Juve sembra in ginocchio entra Yildiz, inventa il 4-3, si mangia il pari che trova poco dopo. Un impatto devastante, dovuto anche alle illuminanti scelte in panchina di Motta. L’Inter mastica amaro, ma la Juve merita il pari in un 4-4 grande spot per il calcio italiano.
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