Il giorno delle tre lombarde di Champions. A rompere il ghiaccio ci penserà il Milan di Fonseca, reduce da una prestazione opaca in casa contro la Juve. Alle 18,45 i rossoneri (6 punti) saranno di scena a Bratislava, contro lo Slovan, e andranno a caccia di punti utili alla qualificazione diretta dopo il trionfale successo a Madrid che ha riacceso la fiammella. Un obiettivo che punta dritto anche l'Inter (10 punti), a caccia di qualcosa di molto simile a un pass: vincendo, i nerazzurri ipotecherebbero il passaggio diretta agli ottavi. Un po' meno certa la qualificazione dell'Atalanta (8 punti), ma comunque pienamente in corsa, che cerca punti preziosi in casa dello Young Boys.
Qui Milan
Obbligati a vincere. E contro l'ultima in classifica non potrebbe essere altrimenti. Ma dopo due giorni di critiche continue piovute sul Milan dopo il deludente pareggio contro la Juventus, servono i tre punti in casa dello Slovan Bratislava per risollevare l’ambiente. "Abbiamo parlato che dobbiamo vincere domani. Non dobbiamo guardare quello che hanno fatto in precedenza. Una squadra con caratteristiche diverse, non possiamo assolutamente sottovalutarla», ammonisce Paulo Fonseca in conferenza. In passato il Milan ha faticato tantissimo contro le piccole, facendo poi la voce grossa nel derby e contro il Real a Madrid. Ora serve quella motivazione che spesso si spegne nelle sfide sulla carta non complicate. Fonseca, però, è certo che la Champions porti con sé tanti stimoli. Ed è tanto fiducioso del gruppo a disposizione che potrebbe decidere per esclusioni importanti. «C'è la possibilità di fare del turnover, abbiamo giocato due giorni fa, ma sempre con l’intenzione di vincere. Credo che con la squadra che ho in mente, possiamo vincere. Se Leao giocherà? Sinceramente non lo so. Vediamo domani. E' importante per la nostra squadra, è in un buon momento ma io ho fiducia in tutta la squadra». Non è una vigilia 'semplicè per il Milan. L’eco dei fischi di San Siro dopo il pari con la Juve non si è ancora spento. Ma Fonseca non ci sta a bollare novanta minuti come un totale fallimento. «Abbiamo la consapevolezza di quello che abbiamo fatto bene e di quello che abbiamo fatto meno bene. Abbiamo fatto diverse cose meno bene. La dimensione delle cose nel Milan mi sembra diversa. Guardo tutti i weekend partite come quella di sabato, un pareggio sembra una sconfitta per il Milan, mentre una vittoria per altre squadre». Quel punto guadagnato, ha quasi il sapore amaro della sconfitta. Perché è l’atteggiamento, quasi rinunciatario, a non essere piaciuto al pubblico. Ma dire che il Milan non ha ancora un’identità, secondo l’allenatore non è corretto. «Rispetto le opinioni. Penso che non è giusto dire una cosa del genere. Se guardiamo quelli che sono i risultati in campionato capisco che potevamo fare molto meglio. Ma se capiamo tutto quello che è stato questo processo allora dico che non è giusto. Possiamo guardare il risultato e criticare, possiamo poi guardare il processo di crescita e dire che non è giusto. Ma questa è la mia opinione e rispetto quella degli altri», spiega senza scomporsi come al solito Fonseca. E mentre il Milan spera di poter redimersi agli occhi dei tifosi con una vittoria convincente, lo Slovan Bratislava attende di vivere una vera e propria festa, perché ospitare il Diavolo è un privilegio. Sperando magari in uno sgambetto che scriverebbe una pagina eclatante del calcio slovacco. «È molto difficile valutare che squadra è il Milan - la lucida analisi dell’ex Juraj Kucka in conferenza - i risultati sono quello che sono. Una volta giocano bene, altre volte giocano male. Dovremo fare molta attenzione. Non sarà una partita facile, ma lotteremo fino alla fine. Mi auguro un Milan che soffra un pò, come succede di solito contro le squadre un pò più deboli». Ed è diretto anche nel giudizio di Rafael Leao: «Quando ero al Parma pensavo non sarebbe arrivato lontano e invece è cambiato qualcosa ed è diventato un grande giocatore. Lo vedevo camminare in campo, sembrava non avere voglia di giocare. Ora è cambiato ed è diventato un giocatore di livello internazionale».
Qui Inter
Qui Atalanta
«Mi pare che il campo sintetico sia migliorato e sia stato rifatto rispetto a tre anni fa quando era usurato. Cambia tutto, dalla velocità della palla al modo di calciarla fino al controllo e ai rimbalzi». Così Gian Piero Gasperini, alla vigilia dello scontro di Champions League della sua Atalanta a Berna con lo Young Boys. La specificità del terreno di gioco dello Stadion Wankdorf ha indotto l’allenatore nerazzurro alla rinuncia del difensore appena recuperato dall’infortunio al crociato: «Scalvini non è con noi più per una precauzione medica, per il tipo di superficie che mette più a rischio le articolazioni. Favorisce un gioco palla a terra molto veloce perché alzarla è più difficile, ma bisogna adattarsi velocemente», rimarca Gasperini. Il confronto è vivo col 3-3 del 23 novembre 2021: «Rivedendo le formazioni mi pare che di loro siano rimasti in due e noi in quattro-cinque, gli 'eternì sono Toloi, Pasalic, De Roon, Zappacosta e Djimsiti che era in panchina», continua Gasperini. Djimsiti, Kolasinac e Bellanova hanno recuperato in extremis: «I convocati sono tutti teoricamente disponibili anche se Djimsiti ha ancora un pò di fastidio nel calciare la palla. Kolasinac e Bellanova stanno meglio». Infine, sul centravanti da 12 gol in 13 giornate di serie A ma ancora a secco in Europa: «Non immaginavamo che Retegui sarebbe esploso così in termini di gol realizzati, ha caratteristiche diverse da Scamacca, da recuperare, cui chiedo di fare più il centravanti d’area mentre Mateo cerchiamo di farlo giocare un pò più defilato».
Caricamento commenti
Commenta la notizia