Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Catanzaro, col Brescia è la prova del nove

Caserta può contare anche su Buso e chiede strada a un avversario esperto e coriaceo

Un confronto dall’altissimo coefficiente di difficoltà. Come nei tre incroci del campionato scorso. Quando il Catanzaro trova il Brescia è obbligato a lottare di più rispetto a quasi ogni altro avversario. Pur non avendo velleità, investimenti e un organico da promozione diretta, i lombardi sono preparati ad affrontare e superare qualsiasi contesto: hanno esperienza da vendere, forza fisica in tutti i reparti, possono ricoprire più registri tattici, possiedono qualità. Per i giallorossi sarà una vera e propria prova del nove: riuscissero a superarla bene, potrebbero prendere ulteriore slancio.
Prima, però, dovranno superare i rivali in ogni aspetto possibile, magari sfruttando a dovere i loro punti deboli, che ovviamente non mancano e sono pure abbastanza evidenti se in quindici gare ne hanno già perse sei, una in più di quanto ne abbiano vinto.
Il Brescia concede tanto: ha subito più tiri di tutti (225) e 21 reti, è stata punita quattro volte di testa e altrettante in contropiede, più di chiunque altro, così come più di chiunque altro è vulnerabile nell’ultimo quarto d’ora, come dimostrano le otto reti al passivo. Quindi, anche se due centrali come Cistana e Adorni li hanno in pochi, la protezione al portiere Lezzerini scarseggia: fra Iemmello nelle vie centrali e i cursori di fascia (contro terzini che spingono molto), il Catanzaro dovrà essere capace di incidere. Chi affiancherà il capitano? Difficile saperlo perché Buso (risonanza negativa dopo il fastidio muscolare avvertito giovedì, forse dovuto a una vecchia cicatrice) si è allenato regolarmente ed è tornato in lizza con Biasci e Pittarello. Era solo un falso allarme.
Se per tenuta difensiva i lombardi lasciano a desiderare, quando scollinano dall’altra possono essere dolori per gli altri. Intanto sono la squadra che conclude di più (227 tiri) dopo il Cosenza, mentre il Catanzaro è penultimo (163). Sono anche una delle più incisive nel gioco aereo (sei gol di testa, uno più dei giallorossi) e sui calci da fermo (nove), e pure una di quelle che parte più forte, come dimostrano i quattro centri in avvio (solo Pisa e Cesena, con cinque, hanno fatto meglio). Quindi attenzione massima fin dall’inizio non solo per il trio davanti a Pigliacelli, che avrà il suo da fare sui cross dalle fasce (col 30% di precisione il Brescia è al top) destinati a gente come Borrelli e Moncini o ai rimorchi di Galazzi o Bjarnason, trequartisti col vizietto del gol e protagonisti di una probabile staffetta. Anche in mediana bisognerà stare con gli occhi aperti di fronteall’intensità agonistica e agli inserimenti di Bisoli, capitano al rientro dopo due mesi di stop, e alleidee del play Verreth, che ha un piede di velluto letale su punizione ed è il terzo della B per occasioni create al servizio di una cooperativa che ha già mandato a bersaglio dodici calciatori diverse, come nessun altro se non il Modena.
Da venerdì sono in città circa 50 bresciani (alla fine ce ne saranno circa 250) e il gemellaggio quarantennale fra le tifoserie trasformerà la domenica al “Ceravolo” in un pomeriggio di festa, ma in campo sarà una partita tirata dall’inizio alla fine. Ormai un classico fra Catanzaro e Brescia.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia