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Catanzaro, a Palermo con una difesa inedita. Cassandro in pole per sostituire Brighenti L'INTERVISTA

Per la difficile trasferta siciliana l’allenatore Caserta non sembra intenzionato a derogare dal 3-5-2 di partenza

Una difesa inedita alla prova del Palermo. Non è la prima volta che Fabio Caserta è costretto a fare di necessità virtù, però questa occasione supera le altre perché il tecnico deve rinunciare all’esperienza dello squalificato Brighenti, ma non può nemmeno prendere in considerazione – non per tutta la partita – l’unico centrale puro a disposizione oltre a Scognamillo e Bonini, cioè Antonini. Fra i tre che domani comporranno la linea più vicina al portiere Pigliacelli è molto probabile tocchi a Cassandro, terzino adattato da braccetto. Un rischio, ma fino a un certo punto visto che il tecnico ha cominciato a pensarci fin dal momento in cui il vicecapitano ha beccato l’ammonizione che gli è costata la sanzione. O anche da prima.
Se Antonini non fosse rientrato solo all’inizio di questa settimana, la soluzione più naturale sarebbe stata inserirlo al centro e spostare Scognamillo sul centrodestra. Il problema è che il brasiliano non gioca una partita dall’ottava giornata (2-2 con il Modena al “Ceravolo”) e non si siede in panchina dalla dodicesima (contro il Frosinone, sempre al “Ceravolo”), avendo fatto i conti prima con un’infiammazione al pube, poi con una lesione muscolare a un adduttore: è rientrato in gruppo questo martedì ed è logico, allora, che Caserta voglia evitare l’azzardo di rilanciarlo subito nella mischia. Il calciatore non sopporta i ritmi di un incontro ufficiale da quasi settanta giorni e non si è allenato con i compagni per un mese abbondante.
Per questo l’arretramento-adattamento di Cassandro è la scelta più razionale. È vero che il venticinquenne preso in prestito dal Como è uomo di fascia, anche se ha una vocazione difensiva, però i compiti di un braccetto in una squadra come il Catanzaro sono moderne e dunquenon troppo diverse da quelle di un “quinto”: sia Brighenti che Bonini risalgono spesso il campo per supportare la fase di possesso, quindi da questa prospettiva uno abituato ad “andare” come Cassandro non avrà problemi, anche se il ruolo specifico non lo ricopre da quando era nella Primavera del Bologna.
Di problemi potrebbe magari averne nella fase di non possesso, perché frequenterà zone un po’ più centrali, tra l’altro contro cattivi clienti come Di Francesco o Di Mariano, ma in questo senso saranno fondamentali l’aiuto dell’esterno di centrocampo (probabilmente Compagnon), e i consigli di Scognamillo, sempre più leader del pacchetto arretrato.
Schierando Cassandro da braccetto destro e, magari, Ceresoli sull’esterno sinistro di centrocampo, i giallorossi potrebbero spalmarsi anche su una difesa a quattro nel caso in cui il mancino dell’Atalanta ripiegasse in maniera più stabile per aiutare la difesa: è una soluzione provata in alcuni momenti delle sfide con il Mantova e la Sampdoria (con Brighenti terzino), quindi il Catanzaro non improvviserebbe nulla.
L’assenza del vicecapitano è una gatta da pelare in una trasferta come Palermo, ma non è detto che Caserta non trovi un’altra risorsa su cui fare affidamento e a cui dare fiducia. Cassandro è pronto e le Aquile ci proveranno.

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