
La storia della Nazionale italiana di calcio è stata raccontata da alcune delle voci più iconiche del giornalismo sportivo italiano. A partire dagli anni '30, quando la radio era il principale mezzo di comunicazione, fino all'era della televisione a colori, i telecronisti della Rai hanno accompagnato milioni di tifosi attraverso le emozioni del calcio.
Il primo grande narratore degli Azzurri è stato Nicolò Carosio, la cui voce ha scandito le imprese della Nazionale per quasi quattro decenni, dal 1934 al 1970. Carosio ha raccontato i due Mondiali vinti dall'Italia nel 1934 e nel 1938, diventando una leggenda della radiotelecronaca e successivamente della televisione.
Dopo di lui, nel 1970, il ruolo di prima voce passò a Nando Martellini, che con il suo stile pacato ed elegante ha commentato tre decenni di calcio azzurro. Il suo momento più celebre rimane il 1982, quando pronunciò il leggendario "Campioni del Mondo! Campioni del Mondo! Campioni del Mondo!", celebrando il trionfo in Spagna.
Nel 1986 fu il turno di Bruno Pizzul, che ereditò il ruolo di telecronista principale durante i Mondiali in Messico. Con la sua voce autorevole e il tono equilibrato, Pizzul ha raccontato le gesta della Nazionale fino al 2002, diventando un punto di riferimento per intere generazioni di tifosi.
Dopo il ritiro di Pizzul, la Rai ha affidato il compito a diversi giornalisti, tra cui Gianni Cerqueti e Marco Civoli, che ha raccontato la vittoria dell'Italia ai Mondiali del 2006. Negli anni successivi, il testimone è passato a professionisti come Alberto Rimedio, attuale voce della Nazionale sulle reti Rai.
Le telecronache della Nazionale hanno segnato la storia del calcio italiano e della televisione, contribuendo a creare un legame unico tra i tifosi e la squadra. Ogni telecronista ha lasciato un'impronta indelebile, trasformando la cronaca sportiva in un racconto emozionante e indimenticabile.
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