Gravina segue la vox populi: all-in su Ranieri, più defilato Pioli per il dopo Spalletti. Serve la scossa anti-esclusione dal Mondiale

Il futuro della panchina della Nazionale italiana potrebbe tingersi nuovamente di tricolore, ma con un volto esperto e amato: Claudio Ranieri. Dopo l’ennesima figuraccia e una qualificazione mondiale ancora lontana, la FIGC sta accelerando le valutazioni sul prossimo commissario tecnico. L’attuale guida, Luciano Spalletti, è fuori dai piani federali come ha spiegato nella conferenza stampa pomeridiana (è stato esonerato e sarà in panchina per l'ultima volta contro la Moldavia), e al suo posto si profila un duello tutto italiano: Ranieri da una parte, Stefano Pioli dall’altra. Ranieri favorito, ma c’è l’ostacolo Roma Tra i due, il tecnico romano sembra in vantaggio. La sua ultima impresa, quella di aver rilanciato la Roma in poche settimane portandola fuori da una crisi nera fino alla qualificazione in Europa League, è ancora impressa nella mente del presidente federale Gabriele Gravina, spinto anche da un pensiero comune che galoppa tanto nelle stanze di Coverciano quanto sui social. Ranieri, però, è attualmente legato al club giallorosso con un ruolo dirigenziale e ha più volte lasciato intendere di voler chiudere la sua lunga carriera proprio nella Capitale. Tuttavia, le pressioni sono forti. Non solo per la sua esperienza, ma anche per la capacità che ha sempre mostrato nel ricompattare gruppi disuniti e dare stabilità in tempi brevi. L’Italia ha bisogno proprio di questo: un tecnico capace di portare disciplina, equilibrio e motivazione, in una fase storica dove la Nazionale rischia seriamente di non qualificarsi al Mondiale 2026, evento che sarebbe il terzo fallimento su quattro edizioni. Cosa porterebbe Ranieri Claudio Ranieri rappresenta un’opzione di emergenza ma anche di credibilità. È un tecnico che conosce profondamente il calcio italiano e internazionale, che ha allenato in tutte le principali leghe europee e ha saputo vincere dove nessuno lo avrebbe mai immaginato, come nel caso della storica impresa con il Leicester. Il suo stile sobrio, il carattere pacato ma deciso, il pragmatismo tattico — spesso costruito su difesa solida e ripartenze — potrebbero essere le chiavi per ricostruire una squadra in crisi di identità. Soprattutto, Ranieri avrebbe l’autorevolezza per rimettere ordine in uno spogliatoio che ha perso entusiasmo e fiducia, senza pretendere rivoluzioni: proprio ciò di cui l’Italia ha bisogno per qualificarsi, con dignità, ai prossimi mondiali. Pioli alternativa solida, ma con qualche incognita Sul fronte opposto c’è Stefano Pioli, che ha appena chiuso la sua avventura sulla panchina del Milan e ha accettato un’offerta milionaria dall’Al-Nassr, in Arabia Saudita. Nel suo caso liberarsi dal contratto in Medio Oriente non sarà immediato. Dal punto di vista progettuale, inoltre, Pioli dovrebbe entrare in un ambiente completamente nuovo, senza il tempo necessario per costruire dal basso. Un lusso che la Nazionale non può più permettersi.