
Dopo la decisione di Claudio Ranieri di rinuciare alla panchina della Nazionale italiana di calcio, nonostante le lusinghe del presidente della Figc Gravina, ora si apre una nuova pagina. Una pagina che dovrà essere scritta in fretta perchè la scelta sul successore di Spalletti (esonerato dopo il ko con la Norvegia) non consente di perdere ulteriore tempo con una Nazionale in crisi profonda, sebbene sia arrivata ieri sera la vittoria contro la Moldavia (ma solo per 2-0 e al termine di una prestazione tutt'altro che confortante).
Tutte le strade portano a Pioli
La prima alternativa a Ranieri era e rimane Stefano Pioli. Il tecnico emiliano, occorre ricordarlo, è ancora legato contrattualmente al club arabo del Riyadh. Ma non solo, l'ex allenatore campione d'Italia con il Milan ha sostanzialmente già un accordo verbale con la Fiorentina e in questo caso si tratterebbe di un ritorno sulla panchina viola.
Un Mancini-bis?
Circola in queste ore anche l'ipotesi di un ritorno di Roberto Mancini. L'allenatore marchigiano è stato l'artefice del trionfo all'Europeo del 2021, ma ha poi clamorosamente fallito la qualificazione al Mondiale 2022 in Qatar. Dopo la parentesi araba preceduta dal divorzio in azzurro che ha poi portato Spalletti sulla panchina azzurra, può succedere di tutto. Ma proprio il modo in cui Mancini lasciò la panchina della Nazionale sembra non essere un punto a suo favore. L'ipotesi ad oggi di un suo ritorno appare difficile, se non remota.
Le altre piste. De Rossi, Cannavaro, Gattuso?
Nei giorni scorsi tra le voci che impazzavano per il dopo Spalletti si erano fatti i nomi anche di tre ex campioni del Mondo del 2006. Da Daniele Rossi, ancora libero dopo la parentesi con la Roma, fino ad arrivare a Fabio Cannavaro e a Gennaro Gattuso. Ipotesi che, al momento, rappresentano più che altro nomi messi sulla lista della spesa come alternative a Pioli ma che non convincono.
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