A 60 anni dal ruolo nella “Ciociara”, che le fece vincere un Oscar come migliore attrice in un film straniero, e a 30 dall’Oscar alla carriera, Sophia Loren aggiunge un nuovo riconoscimento ai tanti accumulati nella sua lunga esperienza nel mondo del cinema. Il 25 settembre l’attrice italiana riceverà il primo “Visionary Award” del nuovo Museo dell’Academy: un onore riservato a «un artista o uno studioso la cui opera ha fatto fare progressi all’arte del cinema».
L’annuncio da Los Angeles arriva mentre l’interpretazione del personaggio di Madame Rosa in “La vita davanti a sé” del figlio Edoardo Ponti è tra quelle citate in vista delle nomination per gli Oscar, che saranno annunciate lunedì 15 marzo. Il “Visionary Award” si aggiunge a una lunga lista di premi accumulati dall’86enne Sophia e che includono tra l’altro – oltre ai due Academy Awards – sei Golden Globe, un Leone d’Oro e una Coppa Volpi a Venezia, e poi premi a Cannes, Berlino, Londra, dieci David di Donatello. Nel 1991 l’American Film Institute ha incluso la Loren nella lista delle 25 più grandi star di tutti i tempi.
Con l’inaugurazione più volte rinviata a causa della pandemia, il museo dell’Academy dovrebbe adesso aprire al pubblico il prossimo 30 settembre. Il gala in cui Sophia sarà l’ospite d’onore è in calendario cinque giorni prima, nell’ambito di una serie di celebrazioni in onore del taglio del nastro.
L’edificio disegnato da Renzo Piano sorge nel quartiere del “Miracle Mile” e aprirà i battenti con una mostra inaugurale dedicata al grande del cinema Hayao Miyazaki organizzata in collaborazione con lo Studio Ghibli, di cui il cineasta giapponese, premio Oscar nel 2003 per “Spirited Away”, è stato fondatore assieme al collega e mentore Isao Takahata.
Con la Loren riceverà un premio speciale nel corso del gala del 25 settembre il cineasta etiope indipendente Haile Gerima di “Bush Mama” e “Ashes and Embers”: un nuovo sforzo nel segno di una maggiore inclusione da parte dell’Academy, da anni sul banco degli imputati per un visione “troppo bianca” del mondo.
Il premio è il primo Vantage Award che «onora un artista o uno studioso che ha contribuito a contestualizzare e sfidare le narrative dominanti nel mondo del cinema».
Ava DuVernay sarà, con Ryan Murphy e Jason Blum, la “madrina” della serata: la regista di “Selma”, a cui nel 2014 fu negato l’Oscar, è entrata l’anno scorso nel consiglio dei governatori dell’Academy e continuirà a organizzare la mostra “Regeneration: Black Cinema 1898-1971” in programma nel 2022. E sempre il 25 settembre Tom Hanks, Annette Bening e Bob Iger riceveranno un ringraziamento speciale per l’impegno profuso nella raccolta dei fondi che ha permesso al museo di mettere in cassa 388 milioni di dollari.
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