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Venezia, nella giuria di Orizzonti la scrittrice messinese Nadia Terranova

L'autrice: "Sono felicissima, spero di trovare film che mi sorprendano. E poi, adoro il grande schermo..."

La scrittrice messinese Nadia Terranova, una delle narratrici più importanti della scena letteraria contemporanea – il suo romanzo, “Addio fantasmi”, ambientato a Messina, è stato nella cinquina del Premio Strega 2019 ed è stato tradotto e pubblicato in venti Paesi – farà parte di una delle giurie della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (che si svolgerà dal 1 all’11 settembre) della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera, quella della sezione “Orizzonti”, la cui composizione è stata resa nota ieri.

Con la Terranova – il cui ultimo romanzo è “Il segreto” (con illustrazioni di Mara Cerri, Mondadori) – ci saranno le registe e sceneggiatrici Jasmila Zbanic (Bosnia ed Erzegovina) e Mona Fastvold (Norvegia), il regista sceneggiatore e critico Shahram Mokri (Iran), il curatore della sezione cinematografica del MoMA di New York Josh Siegel. La sezione Orizzonti si occupa di nuove tendenze, e riserva una particolare attenzione agli autori emergenti, alle cinematografie meno conosciute e più sperimentali: una sezione che fa un lavoro cruciale sul possibile futuro della Settima Arte. Dunque, una collocazione perfetta per la giovane autrice siciliana, autrice anche di libri per ragazzi e collaboratrice di numerosi quotidiani e riviste: lo “sguardo sul futuro” delle narrazioni e delle arti è uno dei temi che le sono più cari e congeniali.

«Sono felicissima e onorata – ci ha detto Nadia Terranova commentando la notizia – , felice che ci siano tre donne in giuria, e spero di trovare film che mi sorprendano. E sono felice perché la pandemia e la chiusura delle sale ci stanno disabituando al grande schermo e invece io adoro il grande schermo: non mi piace vedere i film a casa né al computer».

Della giuria del concorso principale, presieduta da Bong Joon-ho, il premiato regista di “Parasite”, fanno parte il nostro Saverio Costanzo, regista e sceneggiatore; l’attrice Virginie Efira (Belgio/Francia); l’attrice teatrale e cinematografica, cantante e compositrice Cynthia Erivo (Gran Bretagna); l’attrice e produttrice canadese Sarah Gadon (Canada); il regista romeno Alexander Nanau; la regista, sceneggiatrice, produttrice e montatrice cinese Chloé Zhao (Cina), Leone d’oro (e poi Oscar) per “Nomadland”.

La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis“- Leone del Futuro, è composta da: Uberto Pasolini - presidente (Italia), regista, sceneggiatore e produttore; Martin Schweighofer (Austria), critico cinematografico, docente e direttore di festival; Amalia Ulman (Argentina), artista e regista. Dovrà assegnare, tra tutti i lungometraggi delle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima «Luigi De Laurentiis», e un premio di 100.000 dollari, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.

Intanto, è firmato per la quarta volta dall’illustratore italiano Lorenzo Mattotti (che peraltro ha realizzato un libro proprio con Nadia Terranova lo scorso anno: una magnifica edizione illustrata di “Aladino e la lampada magica” per Orecchio Acerbo) il manifesto ufficiale della mostra: due personaggi che si filmano reciprocamente in una sorta di danza, di duello giocoso, in un rapporto mediato dalla cinepresa.

«È una danza – spiega – sotto i riflettori di un set, un movimento di energie comuni, un rituale di sguardi. Un’immagine che descrive degli “sguardi a confronto”, e così potrebbe intitolarsi il manifesto della 78. Mostra del Lido. Lo sguardo acquista forza come una nuova relazione tra le persone. I due personaggi simboleggiano due visioni diverse che si incontrano e si confrontano, si guardano e si studiano, ma non si oppongono: grazie al Cinema e al suo ruolo centrale, creativo, propositivo».
Una questione di sguardo, direbbe Nadia Terranova.

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