L’ultima commovente interpretazione di Gigi Proietti, un grande Marco Giallini mai come in questo film totalmente dentro il suo personaggio di romano disincantato e un po’ coatto e poi un film divertente come IO SONO BABBO NATALE di Edoardo Falcone in pre-apertura alla 16/ma edizione della Festa di Roma e in sala dal 3 novembre con Lucky Red (a un anno esatto dalla morte dell’indimenticabile Gigi Proietti). Nel film, prodotto da Lucky Red, 3 Marys Entertainment con Rai Cinema, Ettore (Giallini) è un ex detenuto che cerca di rifarsi una vita. In prigione a causa di una rapina, l’uomo che non ha mai tradito i suoi complici, ora che è fuori vuole continuare a fare l’unica cosa che sa fare davvero bene: rubare. Fuori dalla galera nessun legame familiare tranne l’ex compagna Laura (Barbara Ronchi), con la quale Ettore ha avuto una figlia che però non ha mai conosciuto. A un certo punto in uno dei suoi furti entra nella casa di Nicola (Gigi Proietti), un signore anziano molto gentile che mostra chiari segni di disturbi di identità visto che dice di essere Babbo Natale in persona. Fatto sta che tra i due si crea uno strano rapporto di amicizia. Nicola cerca in qualche modo di rendere Ettore un suo erede come Babbo Natale, mentre quest’ultimo continua a pensare solo a come sfruttarlo. Tanti duetti, tra Proietti e Giallini, nel segno della romanità, e un finale davvero molto natalizio. «Cosa ho imparato da Proietti? Ho imparato da lui anche quando non lo conoscevo, da certi personaggi assorbi tutto, sono sempre dei tuoi riferimenti – spiega Giallini nell’incontro con la stampa – . È stato poi un privilegio passare tanto tempo con lui, per me era diventato come un padre. Che non stava bene – continua l’attore commosso – non si capiva troppo, quando iniziava il ciak si alzava di botto e sembrava avesse vent’anni. Gli chiedevo spesso “come stai?” Me viè da piagne a pensarlo... e lui rispondeva sempre con la sua ironia: abito in via di guarigione». Il regista Edoardo Falcone spiega di aver scritto il film «pensando a Gigi Proietti e Marco Giallini. Perché nessuno come loro poteva rendere al meglio due caratteri così diversi, ma allo stesso tempo così pieni di umanità». Per quanto riguarda, infine, i ricordi di Natale, quelli di Marco Giallini sono davvero insuperabili: «Mi ricordo che aspettavo i regali come tutti i ragazzini – racconta – . Una notte però trovo mio padre davanti al caminetto che si stava bevendo il caffellatte e i biscotti lasciati per Babbo Natale. Appena mi vede butta il caffellatte via. Io gli dico arrabbiato, ma papà che fai? E lui mi risponde pronto: e che devo fare, Babbo Natale non l’ha voluto!».