Lunedì 23 Dicembre 2024

Il cosentino Max Mazzotta, il "Gobbo" calabrese nel film capolavoro di Mainetti "Freaks Out"

"Il Gobbo". L'attore cosentino Max Mazzotta

Uno dei film italiani più attesi torna in uno dei suoi set per un evento speciale, questa sera alle 20 al Cinema Citrigno di Cosenza, dove il regista Gabriele Mainetti e l’attore cosentino Max Mazzotta incontreranno il pubblico calabrese per la proiezione di “Freaks out” (opera seconda del regista dopo il cult “Lo chiamavano Jeeg Robot”), in sala dal 28 ottobre scorso dopo il successo a Venezia. Prodotto da Lucky Red e GoonFilms con Rai Cinema e Gapbusters, col sostegno della Calabria Film Commission (quella precedente, diretta da Pino Citrigno e poi smantellata dalla nuova direzione politica della Regione), il film, originale fantasy ambientato nella Roma del 1943 occupata dai nazisti, sarà al centro dell’evento promosso da Anec Calabria e Unindustria Calabria (Sezione Cinema e Spettacolo) con la conduzione di Raffaella Salamina, direttore de “Il Giornale Off”. La vicenda è quella di quattro amici circensi dai poteri speciali – Matilde (Aurora Giovinazzo), Cencio (Pietro Castellitto), Fulvio (Claudio Santamaria) e Mario (Giancarlo Martini) – che, rimasti privi del loro capo Israel (Giorgio Tirabassi), sparito nel nulla, cercheranno a loro volta una via di fuga. Nel film l’attore Max Mazzotta è Il Gobbo, calabrese coriaceo con un fucile come protesi al braccio, leader de “I Diavoli Storpi”, banda di partigiani con menomazioni fisiche. «È un personaggio folle – ci racconta – ma con un’umanità tipicamente italiana. Il film, pur girato con un respiro internazionale, ha un sapore tutto italiano, con personaggi che parlano ognuno il proprio dialetto. I Diavoli Storpi sono una moderna e divertente Armata Brancaleone che, in barba alle loro menomazioni, riescono nell’impresa di resistere ad una potenza come il nazismo, credendosi invincibili con la forza e il coraggio. Rispetto ai freaks non hanno superpoteri, ma una forte voglia di riscatto e sopravvivenza in un mondo abbastanza assurdo. Nel film c’è quindi un incontro tra loro che sono esseri umani e seguono una forza interiore e i freaks che hanno caratteristiche soprannaturali viste come qualità umane in personaggi apparentemente emarginati». Importante è stata la conoscenza ventennale col regista Gabriele Mainetti e il suo modo di concepire il cinema: «Mi ha fatto entrare nell’affresco della sua visione e ci siamo divertiti a inventare e capire come potesse agire il personaggio in certe situazioni. Con lui ho lavorato sulla fisicità de Il Gobbo, che non sente questa caratteristica come un handicap, ma come la sua forza». “Freaks out” è una delle produzioni sostenute dalla benemerita Calabria Film Commission nel periodo della presidenza di Giuseppe Citrigno (oggi Presidente Anec Calabria), che per le riprese in Sila, a Camigliatello, ha instaurato preziose collaborazioni con le Ferrovie della Calabria, il Parco Nazionale della Sila e le amministrazioni comunali del territorio. «Eravamo in un non luogo che si è prestato tantissimo alle scene di battaglia che dovevamo girare – ricorda l’attore – ma anche faticoso per l’estremo realismo e la spettacolarità da dare alle scene». La location è stata fortemente voluta dal regista: «Dopo una ricerca estesa sull’intero territorio nazionale abbiamo individuato la Sila e questo suggestivo trenino d’epoca – aveva dichiarato Mainetti a fine riprese – Il percorso del treno della Sila e la vegetazione che lo avvolge mi è sembrato perfetto per l’ambientazione del mio film. Ho deciso di tornare, dopo il corto “The Millionairs” di Claudio Santamaria, che avevo prodotto, con una produzione ancora più imponente. Ci hanno convinti le splendide location di una terra che merita, a mio avviso,  di essere valorizzata dal cinema». Alle 17.30 Mainetti e Mazzotta incontreranno gli studenti dell’Università della Calabria in “Freaks out. Lo spettacolo del cinema”, masterclass col regista condotta da Angela Maiello e Bruno Roberto (docenti di Cinema del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) nel Teatro Auditorium dell’ateneo a Rende.

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