Un colpo di fulmine e quella classica frase «Io ti sposerò» è l’inizio di un viaggio sentimentale, nelle montagne russe dell’amore che comincia da ragazzini, fa mille giri e poi si rincontra. E l’empatia per questi due giovani diventa totale, perché ne riconosci freschezza, autenticità, sembriamo proprio noi allo specchio di un ormai lontano 1973. È “Licorice Pizza”, il film acclamato dalla critica e che ora, tra i più attesi dell’anno, arriva in sala in Italia da giovedì distribuito da Eagle Pictures, con tre nomination agli Oscar: miglior film, regia e sceneggiatura originale.
La nuova opera di Paul Thomas Anderson (Boogie Nights , Magnolia, Il filo nascosto), non a caso considerato l’erede del cinema di Robert Altman, è una boccata d’aria rigenerante, vitalissima, con un cast mozzafiato, una colonna sonora che spazia dai Doors a David Bowie, una messa in scena di abiti, arredi, location perfetta ma al di là di tutto è il tocco del regista a conquistare con quel linguaggio da documentario dentro il drama.
«Licorice Pizza» (un termine slang per indicare il vecchio 33 giri e una catena di negozi di dischi in California, aperta negli anni 70) racconta di Alana e Gary, un duo improbabile, lui goffissimo lei smagatissima, e del loro inseguirsi, prendersi e lasciarsi. Gary Valentine è il 19enne Cooper Hoffman e già per questo gli vogliamo bene, essendo il figlio di quel magnifico Philip Seymour Hoffman, Oscar per «Truman Capote», scomparso davvero troppo presto per un’overdose. Alana Kane è Alana Haim, 30 anni, musicista di Los Angeles, allo strepitoso debutto al cinema. Alana disdegna la goffaggine di Gary, non lo considera, eppure c’è qualcosa in quel ragazzotto sbruffone che lo attrae. Si stabilisce un improbabile legame pieno di avventure con un bacio inevitabile ma sudatissimo. In ruoli cameo memorabili, Sean Penn, Bradley Cooper, Tom Waits e Benny Safdie.
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