Era diventata famosa in tutto il mondo per essere salita sul palco degli Oscar nel 1973 a rifiutare, per conto di Marlon Brando, la statuetta vinta dal divo americano per Il Padrino. Adesso Sacheen Littlefeather, Piccola Piuma, l’attivista e attrice amerindia che, sul palco degli Oscar, era stata fischiata dal pubblico, è morta. Aveva 75 anni. La notizia del decesso è stata data proprio dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che a metà agosto si era scusata per quanto accaduto. Dando la notizia del decesso, l’Academy ha ricordato una frase di Littlefeather: «Quando me ne sarò andata, ricorda sempre che ogni volta che difendi la tua verità, manterrai la mia voce e le voci delle nostre nazioni e dei nostri popoli». A metà agosto, l’Academy aveva riconosciuto che Piccola Piuma, quasi cinquant'anni fa, aveva subito abusi «ingiustificati» dopo il suo breve discorso. Presentandosi a nome di Brando - che aveva scritto «un lunghissimo discorso» - Littlefeather aveva detto brevemente al pubblico che lui «con grande dispiacere» non poteva accettare il premio; «e le ragioni «sono il trattamento riservato agli indiani d’America dall’industria cinematografica e televisiva, e anche dai recenti avvenimenti a Wounded Knee», un violento scontro con gli agenti federali che c'era stato in un sito di notevole importanza per il popolo Sioux. Le sue parole erano state accolte da una salve di fischi e pochi applausi; e lei più tardi aveva raccontato che qualcuno aveva dovuto bloccare John Wayne che stava cercando di assalirla quando era scesa dal palco. Successivamente erano circolate malignità secondo cui la donna fosse solo un’attrice arrivista, o addirittura l’amante di Brando. Ad agosto dopo le scuse dell’Academy, lei -che era Apache e Yaqui- aveva chiosato con grazia: «Non è mai troppo tardi per le scuse. Noi indiani siamo persone molto pazienti, sono passati solo 50 anni!"; e aveva aggiunto che mantenere il senso dell’umorismo è il loro «metodo di sopravvivenza».