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A Cannes anche Moretti e l’utopia de “Il sol dell’avvenire”

In una settimana che, avendo rivelato la maggior parte del prossimo cartellone al festival di Cannes, promette una stagione di grandi firme sia sul fronte del cinema d’autore che di quello commerciale, i film usciti fanno corona al più atteso del momento: il nuovo lavoro di Nanni Moretti.

Il sol dell’avvenire di e con Nanni Moretti e con Margherita Buy, Valentina Romani, Silvio Orlando e Barbora Bobulova. Circondato, come ormai è per lui frequente da presenze femminili (tre in fase di sceneggiatura), Moretti cammina tra la Storia (la crisi del Pci nel ’56 con l’invasione della Cecoslovacchia), il cinema (un film nel film che rimanda a un terzo, possibile film), l’utopia vissuta come ricerca dell’amore e di una via di fuga diversa da quell’estraneità al mondo che affligge il protagonista, Giovanni. La storia non si fa con i “se”, ma se nel ’56 il Pci avesse agito diversamente? E se oggi la moglie di Giovanni scegliesse una nuova vita? E se quel musical, sognato da Giovanni, prendesse forma?

November di Cédric Jimenez con Jean Dujardin, Anaïs Demoustier, Sandrine Kiberlain e Lyna Khoudri. I cinque giorni dopo il Bataclan (come recita il sottotitolo di questo teso thriller) sono quelli che scandiscono le azioni della squadra speciale dell’antiterrorismo francese sulle tracce dell’unico kamikaze sopravissuto alla notte di fuoco dell’Isis a Parigi. Un film dal passo veloce che consente di non dimenticare ciò che è accaduto, ma costruisce la leggenda del super-poliziotto Fred, implacabile cacciatore dall’alba del 14 alla notte del 18 novembre 2015.

Cocainorso di Elizabeth Banks con Keri Russell, O’Shea Jackson Jr., Christian Convery, Alden Ehrenreich e Jesse Tyler Ferguson. Fa un certo effetto assistere a una giocosa commedia-horror firmata Universal proprio mentre si attende la decisione sulla sorte dell’orsa che ha ucciso un malcapitato runner nei boschi del trentino. Qui siamo invece alle prese con un gigante della foresta americana (230 kg) che un bel giorno si vide piovere dal cielo un borsone con 15 kg di droga gettati dall’aereo in avaria di un narcotrafficante. La storia è vera (accadde nel 1985 in Kentucky) e non finì bene giacché l’orso, ingerita la droga, divenne altamente pericoloso. Sullo scherno ne fanno le spese improvvidi poliziotti, ignari turisti, criminali alla ricerca del bottino e un gruppo di adolescenti. Si ride tra un brivido e l’altro.

La casa - Il risveglio del male di Lee Cronin con Alyssa Sutherland, Lily Sullivan, Nell Fisher e Morgan Davies. Anche qui domina il filone del momento, l’horror per adolescenti. Due sorelle si ritrovano dopo anni per una riunione familiare. Hanno però adesso in comune un oggetto magico, ritrovato per caso, che risveglia pericolosi demoni. Non saranno le sole a farne le spese. Il taglio crudo e quasi documentaristico del regista neozelandese toglie al film la potenziale patina di prevedibilità.

Amira di Mohamed Diab con Saba Mubarak, Ali Suliman, Tara Abboud e Waleed Zuaiter. Una giovane palestinese è crescita nel mito del padre, Nawar, che l’ha concepita stando in carcere, condannato all’ergastolo dalla giustizia israeliana. Molti anni dopo, Nawar chiede alla moglie di avere un altro figlio con lo stesso sistema, il contrabbando del seme. Ma scoprirà così che in verità è sterile e Amira dovrà mettersi alla ricerca del suo genitore biologico. Una scoperta destinata a cambiarle la vita.

Escono anche il cartoon Mavka e la foresta incantata di Oleh Malamuzh e Oleksandra Ruban e il documentario sulle battaglie degli attivisti in giro per il mondo Bigger than us di Flore Vasseur, visto alla scorsa edizione del festival di Cannes.

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