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Nel corto «Ti racconto tuo padre» la storia vera dell’attore Fabrizio Bracconeri e del figlio Emanuele

Un viaggio in un amore speciale

Un viaggio emotivo nella propria storia, nel tempo circoscritto di un viaggio reale, in cui un padre racconta la propria vita a un figlio malato. «Ti racconto tuo padre» del catanese Daniele Gangemi porta sullo schermo la storia vera di Fabrizio Bracconeri e del figlio Emanuele, affetto da una grave forma di autismo.

In gara nella sezione “Documentari” del Premio Sorriso Rai Cinema Channel al festival “Tulipani di Seta Nera”, da oggi a domenica a Roma, il film vede protagonisti l’attore romano di origini siciliane (volto dei cult “Acqua e sapone”, “I ragazzi della 3a C”, “College” e del programma “Forum”) e il figlio, compagni di viaggio in una crociera nel Mediterraneo (che tocca fra le location Barcellona e Marsiglia, con partenza da Palermo), lungo la quale il padre narra ad Emanuele il proprio percorso umano e professionale nella speranza un po’ onirica che un giorno lui possa capire le sue scelte, abbracciandone aspettative e sogni.

In «Ti racconto tuo padre» Bracconeri rievoca il suo primo viaggio a Nicosia (il nonno paterno era uno dei 24 baroni della città), la vita a Roma, i successi cinematografici e televisivi, ma anche le tappe di un calvario che ha trovato un giusto approdo in Sicilia, all’Istituto Medico Psico Pedagogico “Villa Betania” di Valderice, la struttura che oggi frequenta Emanuele, a pochi chilometri da Erice, dove attualmente vive l’attore con la famiglia.

«Il film è la storia di Fabrizio declinata a favore del figlio – ci ha detto il regista Gangemi – un atto d’amore verso entrambi. Confrontarsi con Fabrizio ci ha fatto capire il dramma della solitudine di famiglie che vivono situazioni del genere. Abbiamo provato a raccontarla sfruttando la simpatia dell’attore dove era possibile, ma col focus su un argomento serio e complesso. Sono felice che il corto sia stato selezionato per un festival, perché questa visibilità aiuterà a tenere viva l’attenzione su una problematica ancora irrisolta. Le famiglie lottano sia con la malattia che con la solitudine. In una scena Fabrizio confessa ad Emanuele che poche persone sono state loro vicino. In Italia le disabilità sono tantissime, ma il minimo comune denominatore è questa sensazione di impotenza e solitudine sociale».

Concepito inizialmente come celebrazione dell’icona anni ’80, il docu si è poi trasformato in qualcosa di più importante: «Quando Daniele mi contattò gli dissi che, più della mia vicenda professionale, avrei voluto raccontare mio figlio e il suo autismo – ha aggiunto Bracconeri – narrare chi è la mia famiglia e tutto quel abbiamo dovuto affrontare. Il valore del documentario è anche quello di aver fatto vedere, senza piangersi addosso, che si può essere una famiglia serena anche in una situazione difficile come la nostra e che tante cose, con un figlio affetto da autismo, si possono fare».

Dopo la realizzazione del docu è arrivata la proposta del libro omonimo, edito nel 2022 da Santelli: «Il libro contiene dettagli assenti nel film, compresi i nomi di alcuni medici che sono stati molto attenti nei nostri confronti». Girato nel 2019, ma rimandato nell’uscita a causa della pandemia, «Ti racconto tuo padre» è prodotto da Toed Film in collaborazione con Studio Gazzoli.

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