Alan Arkin, attore premio Oscar per «Little Miss Sunshine», è morto ieri nella sua casa di Carlsbad, California. Aveva 89 anni. Sono stati i figli Adam, Matthew e Anthony a dare la notizia. «Nostro padre - hanno scritto in un comunicato - è stato una forza della natura dal talento unico, come artista e come uomo. Un marito, padre, nonno e bisnonno affetto, amato da tutti. Ci mancherà moltissimo». Nato a Brooklyn, New York, nel 1934, da famiglia ebrea di origine ucraina, russa a tedesca, figlia di un pittore e di un’insegnante, Arkin è poi cresciuto a Los Angeles, dove il padre aveva trovato un lavoro come decoratore scenografico negli Studios di Hollywood. Una svolta decisiva perchè da quel momento il cinema non è più uscito dalla sua vita di attore, autore e regista. Già a dieci anni Arking si era iscritto a un corso di recitazione, per poi laurearsi al Bennington College. Nel '58 il debutto in teatro e l’inizio di una carriera durata più di sessant'anni. Tra i suoi film nella prima parte della sua esperienza, «Sette volte donna», di Vittoria De Sica, «L'infallibile ispettore Clouseau?», «L'urlo del silenzio» e «Amiamoci così, belle signore». Inserito nella scuola comica ebraico-americana, insieme con Woody Allen, Mel Brooks e Gene Wilder, negli anni '90 recita al fianco di Johnny Depp in «Edward mani di forbice» e accanto a Robert Redford in «Havana». Nel 2006 il film che segnerà la sua carriera, «Little Miss Sunshine», nel ruolo di nonno che gli farà vincere l’Oscar come migliore attore non protagonista. Il pubblico italiano lo ha apprezzato di recente nei sedici episodi di «Il metodo Kominsky», nei panni del disilluso e ironico agente dell’attore Michael Douglas, mentre al cinema con «Dumbo», di Tim burton e «Natale all’improvviso».