Venerdì 22 Novembre 2024

Mostra del Cinema di Venezia: oggi ultimi 3 film in concorso e domani gran finale

Ultimi tre film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia presentati alla vigilia della consegna del Leone d’oro. Si parte da 'Kobieta Z... (Woman of)' dei registi polacchi Magorzata Szumowska e Michal Englert, un film che, sullo sfondo della trasformazione della Polonia nel passaggio dal comunismo al capitalismo, attraversa quarantacinque anni della vita di Aniela Wesoy, raccontando il suo percorso alla ricerca della liberta come donna trans. La protagonista affronta difficolta in famiglia e situazioni complicate nell’ambiente dove vive. Poi sarà la volta di una pellicola francese in cui c'è anche un po' d’Italia, 'Fuori stagione' di Stèphane Brizè con Alba Rohrwacher insieme a Guillaume Canet, Sharif Andoura e Lucette Beudine. E’ un film sul ritrovarsi e sul tempo che passa. Mathieu vive a Parigi, Alice in una piccola localita di mare nella Francia occidentale. Lui e un famoso attore in procinto di compiere cinquant'anni, lei un’insegnante di piano sulla quarantina. Innamorati quindici anni fa, successivamente separati. Il tempo e passato. Ciascuno ha preso la propria strada e le ferite si sono lentamente rimarginate. Quando Mathieu va in una spa per cercare di superare la malinconia che lo attanaglia, si imbatte in Alice. Ultimo film in concorso, che passere al Lido alle 21.30, è 'Memory' di Michel Franco. Il film del regista messicano, interpretato da Jessica Chastain, Peter Sarsgaard, Brooke Timber, Merritt Wever, Elsie Fisher, Jessica Harper, Josh Charles, racconta l’incontro fra un uomo e una donna: Sylvia e un’assistente sociale, con una vita semplice e organizzata tra la figlia, il lavoro, le riunioni degli Alcolisti Anonimi. Tutto va in pezzi quando Saul l’accompagna a casa dopo una riunione tra ex compagni di scuola: l’incontro inaspettato sconvolgerà entrambi, perchè apriranno la porta al passato. Nel pomeriggio, infine, alle 14 verrà proiettato fuori concorso il documentario di Giorgio Verdelli 'Enzo Jannacci vengo anch’io' sul cantautore milanese scomparso dieci anni fa. Alle 17 di oggi sapremo il nome del primo vincitore di questa edizione della Mostra del cinema durante la Cerimonia di Premiazione del Leoncino d’Oro Agiscuola e la Segnalazione Cinema For Unicef.

Domani gran finale, al via il TotoLeone

Povere Creature!, Dogman, The green border e, per l’Italia, Io capitano ed Enea. Potrebbe essere questa la cinquina di un possibile TotoLeone dell’80esima edizione della Mostra del Cinema che si chiude domani. E tutto questo considerando una cosa non da poco: Damien Chazelle, classe 1985 e premio Oscar con La La Land, è il più giovane presidente di giuria del festival fin dalla sua nascita. Intanto impossibile immaginare che Povere creature! non faccia gol, ovvero non entri nel palmares di quest’anno. Il problema semmai è un altro, a chi si darà il premio? All’incredibile Emma Stone o al film? L’attrice è straordinaria nei panni di Bella Baxter, donna riportata in vita con l’innesto di un cervello da bambina che fa di lei «una ritardata molto carina», un essere puro che scopre la sessualità naturalmente. «Ovunque ci sia un infelice Dio gli invia un cane». Questa suggestiva frase di de Lamartine introduce Dogman di Luc Besson, favola nera con protagonista Douglas (l’eclettico e sempre luciferino Caleb Landry Jones da Coppa Volpi), un ragazzo che fin da piccolo viene chiuso in un gabbia piena di cani da un padre violento. In The green border invece, di scena l’immigrazione firmata da Agnieszka Holland. Nel film, girato in clandestinità e diviso in capitoli, la regista racconta, di volta in volta, la storia di una famiglia di rifugiati siriani, sfuggiti all’Isis, di un insegnante di lingua inglese dall’Afghanistan, di una giovane guardia di frontiera e di un gruppo di volontari che cerca di aiutare rischiando ogni giorno in prima persona. Sul fronte Italia, rappresentata da ben sei titoli in concorso, spicca in pole position Io capitano di Garrone. Tutto parla bene di questo film: dal tema, quello attualissimo della migrazione via mare dalla Libia all’Italia, fino alla storia, quella di due ragazzi minorenni che restano puri nonostante l’inferno di un viaggio verso un fatiscente barcone. In Enea di Pietro Castellitto potrebbero prevalere invece la freschezza e l’autorialità di un film che resta un marziano all’interno del panorama stanco di certo cinema italiano. Un trentenne che racconta la sua generazione è cosa rara in Italia. Nel caso di Castellitto si tratta della vita di Enea, ragazzo della Roma bene, legittimamente annoiato e miscuglio perfetto di ragazzo viziato, ma pieno di principi filosofici e capace di frequentare il più esclusivo circolo sul Tevere, la sua problematica famiglia borghese.

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