E’ morto a 75 anni l’attore britannico Tom Wilkinson, noto per film come 'Full Monty', 'Shakespeare In Love' e 'Marigold Hotel'. Wilkinson era nato a Wharfedale, il 5 febbraio 1948 da una famiglia di contadini, ma passò la giovinezza in Canada per tornare in Gran Bretagna laurearsi in letteratura inglese e americana all’Università del Kent di Canterbury, ed entrare in seguito nella Royal Academy of Dramatic Art di Londra. Dopo varie esperienze a teatro e in tv ha trovato la popolarità mondiale con il personaggio dello squattrinato spogliarellista improvvisato di Full Monty, che gli è avvalso un Bafta. Ha poi ripreso il ruolo di Gerald quando in una serie in streaming Disney+ ha rivisitato i suoi personaggi 26 anni dopo. Ha ricevuto in totale sei nomination ai Bafta - per vincerne uno - e due nomination agli Oscar, per Michael Clayton e In The Bedroom, ed ha vinto un Golden Globe e un Emmy. È morto sabato a casa con la moglie e la famiglia, si legge in una nota. Con più di 130 pellicole tra cinema e tv, Wilkinson si è trovato a suo agio in drammi in costume come Ragione e sentimento del 1995 e Belle del 2013, così come ha interpretato menti criminali in film come Rush Hour al fianco di Jackie Chan nel 1998, o RocknRolla di Guy Ritchie nel 2008. Ha anche vinto un Emmy per aver interpretato il personaggio politico statunitense Benjamin Franklin nella miniserie del 2008 John Adams e una nomination agli Emmy nel ruolo del padre di John F. Kennedy, Joe, in The Kennedys. Tra i suoi film Il patriota (2000), In the Bedroom (2002), che gli valse la prima candidatura al premio Oscar come miglior attore protagonista, La ragazza con l’orecchino di perla (2004) e The Exorcism of Emily Rose (2005). Nel 2005 fu suo il ruolo del boss mafioso Carmine Falcone nel film Batman Begins, diretto da Christopher Nolan. Poi l’avvocato Arthur, co-protagonista assieme a George Clooney nel thriller giudiziario Michael Clayton, che gli valse nel 2008 la seconda candidatura agli Oscar (stavolta come miglior attore non protagonista). Nel 2010 recitò nel film Il debito. Nel 2015 partecipò al film Little Boy. La sua morte è stata confermata in una dichiarazione condivisa dal suo agente a nome della sua famiglia. "È con grande tristezza che la famiglia di Tom Wilkinson annuncia che è morto improvvisamente a casa il 30 dicembre. Sua moglie e la sua famiglia erano con lui», si legge nel comunicato. "La famiglia chiede privacy in questo momento." Wilkinson era, secondo l’Encyclopaedia of British Film, «un personaggio di spicco, con un dono straordinario - uno tra tanti - nel trasmettere il dolore interiore».