Il flop della cerniera di Emma Stone, i muscoli scolpiti di John Cena nudo sul palco. Billie Eilish bibliotecaria griffata Chanel, le piume degli indiani Osage. In mezzo a tanto prevedibile nero, il tappeto rosso degli Oscar ha riservato sorprese. Emma Stone tanto per cominciare: sta per salire sul palco del premio per la migliore attrice in Povere Creature! in un Louis Vuitton con balza menta pallido e si accorge che la cerniera ha ceduto. «L'eccitazione di vedere Ryan Gosling che ballava per Barbie», ha spiegato imbarazzata l’ex Bella Baxter che con il marchio eponimo di Lvmh ha un contratto da testimonial da 2 milioni di dollari l’anno: la serata di ieri non è stata la miglior vetrina per questo tipo di collaborazione. Nel film di Yorgos Lanthimos, premiato per i costumi di scena, Emma è in realtà spesso nuda ed è forse stato per una libera associazione (volontaria o meno) che a presentare la cinquina finale del miglior Costume Design sia stato un John Cena senza veli: una citazione, memorabile ma solo per gli spettatori più attempati, del passaggio di uno streaker nel 1974, mentre un impassibile David Niven stava annunciando l'Oscar a Elizabeth Taylor. «Il corpo maschile non è uno scherzo», ha detto il wrestler usando la busta dei candidati come foglia di fico.
Il red carpet è da anni uno strumento per mettere in luce, attraverso i simboli della moda, l’identità delle star in passerella. Come per Lily Gladstone, la star di Killers of the Flower Moon sconfitta da Stone, che ha indossato un Gucci disegnato dal nuovo direttore creativo della griffe, Sabato De Sarno, in collaborazione con l’artista nativo Joe Big Mountain: la lavorazione di piume tradizionali ricamate sullo scollo e la cappa di velluto di accompagnamento evocavano le stelle di una notte nelle praterie. L’Oscar delle scarpe più bizzarre è andato al cast di Godzilla che avevano dinosauri abbarbicati ai talloni, quello per l’abito più esagerato è stato di Ariana Grande in un enorme Giambattista Valli Haute Couture rosa confetto che ha reso omaggio al personaggio di Glinda da lei interpretato in Wicked. Gli abiti parlano più delle parole e raccontano storie come per lo Schiaparelli di Emily Blunt dalle spalline che letteralmente sembrava tenessero sollevata la star di Oppenheimer.
Blunt ha un contratto da 'ambasciatricè di Tiffany: ed ecco la scollatura con in bella evidenza un collier da sei carati e gli orecchini in parure. Gosling a sua volta ha fatto la sua parte per Barbie quando ha cantato e ballato I'm Just Ken sul palco in uno smoking rosa shocking di lustrini. In 'rosa Barbiè anche America Ferrera: l'abito scintillante era un Versace Atelier che aveva richiesto 400 ore di lavorazione. Molti i gioielli ma anche le spillette rosse che hanno veicolato il messaggio politico della tregua a Gaza: create dal gruppo Artists4Ceasefire, sono state portate in passerella da Mark Ruffalo, Billie Eilish, Ramy Yousef, Mark Ronson e Ava duVernay.
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