È un tempo fertile per il maestro siciliano Antonio Vasta, musicista, compositore, ricercatore e polistrumentista, che innesta sulla formazione classica la ricerca nel campo della world music e che, recentemente, ha curato la produzione artistica dell’ultimo disco di successo di Mario Incudine “Il senso della misura” edito dalla Sony e, sempre con l’artista siciliano, ha eseguito negli Stati Uniti, rappresentando la Sicilia, due concerti, a Boston e al Columbus Day di New York (dove era presente anche la Regione Siciliana). E proprio in questi giorni, il 17 ottobre, è stato presentato in anteprima assoluta alla Festa del Cinema di Roma il film in concorso di Luca Barbareschi “Il paradiso in vendita” di cui Vasta ha composto la colonna sonora, firmato alcuni brani da solo e altri con il musicista di Caltagirone Kaballà (Peppe Rinaldi), curato gli arrangiamenti, la produzione artistica e suonato il piano e la fisarmonica. Il film “parla” siciliano, infatti oltre ad essere ambientato interamente sull’isola di Filicudi, ha un cast con molti attori siciliani come Donatella Finocchiaro, Domenico Centamore, Lollo Franco, Stefania Brandenburgo, Ludovico Caldarera, il giovane Francesco Giulio Cerilli e molti isolani che ricoprono piccole parti. Nel film, l’isola eoliana, che ha il nome di fantasia Fenicusa, a cui il regista è molto legato e di cui è cittadino onorario, entra prepotente con i suoi paesaggi e il patrimonio di storie e leggende del dopoguerra. “È stata un’avventura felice e inaspettata - ci dice Antonio Vasta- su suggerimento di Kaballà, mi sono trovato coinvolto in questo bel progetto. Il regista, oltre a pensare a musica di repertorio, voleva una colonna sonora di una Sicilia non folk, autentica, creata da siciliani che ne raccontassero l’anima. Mi sono messo a lavoro e creato le sonorità auspicate da Barbareschi, regista attento e lucido, che mi ha fatto entrare nel sentimento della storia insieme alla straordinaria montatrice Karolina Maciejewska.” Il musicista di Barcellona, diplomato col massimo dei voti e la lode in pianoforte al Conservatorio "Bellini" di Palermo, ha frequentato masterclass di perfezionamento con Dado Moroni e Stefano Bollani. Da oltre 15 anni svolge una intensa attività concertistica in giro per il mondo, per il teatro in qualità di musicista, arrangiatore e coautore delle musiche insieme a Mario Incudine ( “Il dolore pazzo dell'amore” di Pietrangelo Buttafuoco e “Barbablù”, “Arrocco siciliano”, “Giuditta e il Monsù” di Costanza Di Quattro). Il maestro Vasta ha suonato né “Il Casellante” di Andrea Camilleri, ha composto le musiche per diversi documentari e film con Kaballà ( Io spero paradiso e Nuovo cinema para-virus di Daniele Pignatelli) e suonato in “Ci vuole un fisico” di Alessandro Tamburini, un docufilm su Francesco De Gregori, “Cuntami” di Giovanna Taviani. Ha suonato e curato anche gli arrangiamenti di film come “La Terra senza” di Moni Ovadia e “Famosa” di Alessandra Mortelliti, l’opera prima della nipote di Andrea Camilleri. Ha, inoltre, collaborato con artisti come : Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Simone Cristicchi, Ron, Peppe Servillo, Fausto Mesolella, Tosca, Kaballà, Antonella Ruggiero, Paola Turci, Mario Venuti. Numerose sono le sue incisioni discografiche.
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