
Si apre col ricordo di Eleonora Giorgi, esempio di dignità e coraggio nella lotta alla malattia, e un video con testimonianze di colleghi e amici, la conferenza stampa della diciottesima edizione di “Tulipani di Seta Nera”, Festival Internazionale della Cinematografia Sociale (dall’8 all’11 maggio al The Space Cinema Moderno di Roma), promosso da Università Cerca Lavoro con Rai Cinema Channel e Rai per la Sostenibilità, ideato e diretto dalla biologa reggina di Caulonia Marina Paola Tassone.
«In un anno e mezzo d’inferno ci ha lasciato il monito di lasciar perdere il negativo, perché quanto c’è di bello va espresso e vissuto, assaporando ogni minuto della nostra vita» ha sottolineato, ricordando l’attrice, la madrina del festival Barbara De Rossi, mentre il padrino Pino Quartullo ne ha esaltato la delicatezza con cui aveva accennato alla malattia di fronte alla proposta di un film.
Un momento di vera emozione, che ha inaugurato una manifestazione con 97 opere dall’Italia e dal mondo, scelte tra le categorie “Cortometraggio”, “Documentario”, “Digital Serie” e #SocialClip, visibili dall’1 aprile all’11 maggio sulla piattaforma di Rai Cinema Channel www.tulipanidisetanera.rai.it. Tra i cinque titoli più visualizzati fino al 30 aprile sarà selezionato il vincitore di ogni sezione, a cui verrà assegnato il Premio Sorriso Rai CinemaChannel.
Presenti anche quest’anno talenti di Sicilia e Calabria con lavori dedicati ad argomenti di scottante attualità, a partire dalla sezione “Cortometraggi” diretta da Tassone. Una leggenda popolare e la location messinese di Novara di Sicilia ne “Il mistero di Spartivento” del palermitano Angelo Faraci, sul tema dei tumori. Da Palermo anche Michele Li Volsi con “Ninò”, sul bullismo, Daniele Pitarresi con “Amore@Sanremo”, sulla disabilità, e Alessandro Alicata con “La magia della terra”, sulla sostenibilità. Il catanese Alfio D’Agata affronta gli stereotipi di genere in “Signora”, con Elena Russo e l’acese Antonio Catania. Sempre da Catania l’immigrazione nel corto d’animazione “Marabù” di Juan Pablo Etcheverry e Fabio Teriaca, con musiche del crotonese Sergio Cammariere, e la doppietta di Marco Ferrara, che affronta il tema della guerra sia nel corto “No war no fighting” che nel video musicale “Blood Soked Earth” di Starchild (Ciro Strazzeri), in gara nella sezione #SocialClip.
La Calabria è rappresentata da “Ruggine” del sidernese Bruno Barbaro sull’abuso. In #SocialClip il tema della resilienza nei video della cantante palermitana Francesca Alotta (“Jay”) e della cantautrice catanese Ida Elena De Razza (“Frida”). Nella sezione “Documentari”, “Hawala” del regista agrigentino di Caltabellotta Enis Mulè e dell’algerina Sabah Benziadi, sull’immigrazione.

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti