Francesco Nuti avrebbe compiuto 70 anni: a Firenze una targa per ricordare l'attore e regista, ma non nella via dov'è nato

Avrebbe compiuto 70 oggi, l'attore, regista, cantante e produttore Francesco Nuti, quello di "Caruso Paskoski(di padre polacco)", delle "puppe a pera" della struggente "Sarà per te". Era nato a Firenze il 17 maggio 1955 in via Rinuccini, vicino piazza Puccini. Oggi è stato ricordato con una targa toponomastica, che pare sia stata collocata però in un'altra strada, via S. Antonio, in pieno centro. L'amministrazione comunale pare abbia provveduto alla collocazione in riferimento a quanto riportato nell'atto di nascita. Sembra che all'origine dell'errore di posizionamento della targa ci sia una discrepanza che fa riferimento a una dichiarazione rilasciata nel 1991 dallo stesso Nuti, nella quale raccontava che all'epoca si nasceva in casa e lui era nato a casa della nonna. Come spiegato dal fratello Giovanni, l’errore sul luogo di nascita deriva dalla risposta che il padre del regista dette agli uffici comunali all’epoca, dicendo che Francesco è nato “a casa”: la fredda burocrazia, quindi, segnò che il bambino era nato in via Sant’Antonio e non in via Rinuccini. «Oggi mio padre avrebbe compiuto 70 anni. E Firenze ha scelto di ricordarlo pubblicamente. Per me questo conta più di qualsiasi indirizzo, via o civico. Ringrazio di cuore la sindaca Sara Funaro, l’assessora Caterina Biti, l’assessore Giovanni Bettarini e, in particolare, Mirco Rufilli, che si è impegnato con sensibilità e rispetto fin dal primo momento. Francesco era un uomo di cuore, ironia e poesia. E’ nato in una casa piena d’amore, è cresciuto tra Firenze e Prato, ma ha vissuto e continuerà a vivere nel cuore di chi lo ha seguito, amato, ascoltato. So bene com'è nata questa piccola confusione: mio padre nacque in casa, in via Rinuccini, dove viveva la famiglia di mia nonna all’epoca, ma mio nonno ne registrò la nascita all’anagrafe indicando l’indirizzo di via Sant'Antonino 23, che era la residenza della famiglia. Se c'è stato un errore, è nato in buona fede dal nonno, come succedeva spesso in quegli anni. Ridurre la sua memoria a una polemica su un indirizzo rischia di farci perdere di vista il senso profondo di questo gesto: quella di oggi è una targa, sì. Ma è anche un segno, un riconoscimento, un atto d’amore collettivo. Mio padre non è mai stato definibile da un indirizzo. Era un artista che abitava l’anima delle persone, che entrava nelle case attraverso lo schermo, le sale, la musica. Grazie Firenze. Oggi è una giornata bellissima». Con queste parole Ginevra Nuti, figlia di Francesco, interviene sul dibattito in corso sulla targa commemorativa apposta oggi a Firenze per il 70 compleanno del padre.