
"Ammettere di essere gay non è pertinente allo status di carabiniere". La frase pronunciata qualche giorno fa dal vicecomandante dell'Arma, generale Clemente Gasparri, secondo quanto riportato da un articolo del 'Fatto quotidiano', continua a fare polemica. Ed oggi, alle parole del generale replica, in una lettera che gira sui siti web, l'appuntato scelto della Guardia di finanza Marcello Strati, omosessuale dichiarato.
"Ho 'ammesso' questa vergogna (perché Lei, Generale, sembra considerarla tale) - scrive Strati - già da parecchio tempo. In caserma sanno di me da circa 12 anni e, Le sembrerà strano, ma pare che ai colleghi e soprattutto ai miei Superiori gerarchici non interessi proprio nulla del mio orientamento sessuale. E' per questo che nell'anno del Signore 2012 mi ha fatto impressione leggere certe affermazioni da parte del Vice Comandante di una delle più importanti Istituzione della nostra Repubblica, l'Arma dei Carabinieri".
"Provi a conoscerci - è l'invito del finanziere al generale Gasparri - provi a parlare con un suo militare gay e vedrà che si troverà di fronte ad un Carabiniere come tutti gli altri, con gli stessi pregi e gli stessi difetti. Non impedisca ad un suo militare di amare. Nessuno dovrebbe vergognarsi di quello che è. Io non sono fiero di essere gay, così come non sarei fiero di essere etero. Io sono fiero di essere quello che sono. Punto. Non so se la Sua posizione sia condivisa dal Comandante Generale dell'Arma ma spero vivamente di no".
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