Sciopero nazionale di otto ore per il rinnovo del contratto nazionale applicato ad oltre 200.000 addetti di cui oltre 80.000 giovani impiegati nei call center concentrati principalmente nel sud del Paese. Ad oggi gia' quasi 900 lavoratori sono interessati da licenziamento, circa 2200 sono in cigs, circa 2300 oggetto di trasferimento di ramo d'azienda.A Palermo sit-in, a partire dalle 10, davanti la sede di Confindustria Sicilia, in via Volta, a Palermo.
"Le crisi gia' aperte in alcuni importanti call center quali Almaviva, Teleperformance, 4u ed alte societa' di Tlc quali Ericsson, Sielte, Ceva Logistics mettono a repentaglio migliaia di posti di lavoro non a causa del crollo dei volumi di attivita' ma unicamente per il cambio di appalti che si spostano da regione a regione inseguendo incentivi statali o l'azzeramento delle retribuzioni dei dipendenti", dice Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil. Dopo l'interruzione delle trattative a seguito dell'indisponibilita' di Asstel a negoziare le clausole sociali, i lavoratori del settore incrociano le braccia per l'intera giornata con manifestazioni e presidi che si terranno in tutte le principali citta' italiane.
"E' inaccettabile - aggiunge - che le aziende affrontino i problemi posti dalla crisi scaricando tutti i costi sui lavoratori attraverso gare di appalto ed esternalizzazioni basate sul principio del cottimo e che scatenano una competizione che premia le aziende che pagano di meno i lavoratori, sino ad arrivare all'utilizzo di lavoro nero e irregolare o a sfruttare unicamente gli incentivi statali e regionali".
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