Lo stigma e l'esclusione sociale sono i principali ostacoli per le persone con demenza e coloro che le assistono. Lo denuncia il 'Rapporto mondiale Alzheimer 2012' presentato oggi a Milano, e in contemporanea a New York e Londra.
Dal rapporto, che si basa su un sondaggio di 2.500 persone (malati e familiari) in oltre 50 Paesi, risulta che quasi una persona con demenza su 4 (24%) nasconde la propria diagnosi a causa dello stigma che circonda la malattia, e che lo fa vergognare; il 40% dei malati riferisce di non sentirsi accettato nella vita di tutti i giorni; circa la meta' degli intervistati indica l'eduzione e la consapevolezza come una priorita' importantissima.
''Lo stigma - afferma Nicole Batsch, autrice del rapporto - resta un ostacolo per tutte le iniziative relative alla demenza, quali migliorare l'assistenza e il sostegno alle persone con demenza e ai loro familiari e i finanziamenti alla ricerca. Il rapporto rivela che - continua Batsch - i malati e i familiari che se ne prendono cura si sentono emarginati dalla societa'.
Cio' che vogliono e' essere trattati come persone normali, guardando alle loro abilita' residue e non alle loro incapacita'''.
''La persona con demenza porta addosso un'etichetta - ha affermato a Milano Gabriella Salvini Porro, presidente di Alzheimer Italia -, un foglietto illustrativo bianco, senza parole: lo stigma, che non solo isola il malato e i suoi familiari, lasciandoli completamente soli, ma non permette loro di usufruire dei mezzi che oggi abbiamo a disposizione per migliorarne la qualita' di vita''.
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