"Abbiamo detto ai bambini delle paroline semplici e dopo due minuti le abbiamo ripetute, i test prevedevano o di ripetere le
stesse parole, oppure di cambiare le vocali e lasciare le stesse consonanti oppure viceversa, cambiare le consonanti e lasciare le
stesse vocali" spiega al'ANSA la prima autrice, Silvia Benavides-Varela che quando ha condotto la ricerca era alla Sissa e che ora
lavora all'Ospedale San Camillo di Venezia. Per stabilire la capacità di memorizzare il suono di una parola e di distinguerlo, i
bambini durante i test sono stati esaminati con una tecnica non invasiva chiamata spettroscopia nel vicino infrarosso che consiste
"nel dirigere un fascio di luce nel vicino infrarosso sulla testina del bambino - osserva la ricercatrice - e poi misurare la luce
in uscita. Una parte della luce viene assorbita e la differenza ci dice quali sono le reti corticali che si attivano durante il
test". Il lavoro mostra che la regionale frontale destra, che è la stessa che si attiva negli adulti durante il ricordo delle
parole, è quella che si 'accende' nei neonati durante il riconoscimento vocale e in particolare mostra che i bambini riconoscono
solo le parole che hanno le stesse vocali delle parole ascoltate in precedenza.
"Abbiamo detto ai bambini delle paroline semplici e dopo due minuti le abbiamo ripetute, i test prevedevano o di ripetere le stesse parole, oppure di cambiare le vocali e lasciare le stesse consonanti oppure viceversa, cambiare le consonanti e lasciare le stesse vocali" spiega la prima autrice, Silvia Benavides-Varela che quando ha condotto la ricerca era alla Sissa e che ora lavora all'Ospedale San Camillo di Venezia.
Per stabilire la capacità di memorizzare il suono di una parola e di distinguerlo, i bambini durante i test sono stati esaminati con una tecnica non invasiva chiamata spettroscopia nel vicino infrarosso che consiste "nel dirigere un fascio di luce nel vicino infrarosso sulla testina del bambino - osserva la ricercatrice - e poi misurare la luce in uscita. Una parte della luce viene assorbita e la differenza ci dice quali sono le reti corticali che si attivano durante il test". Il lavoro mostra che la regionale frontale destra, che è la stessa che si attiva negli adulti durante il ricordo delle parole, è quella che si 'accende' nei neonati durante il riconoscimento vocale e in particolare mostra che i bambini riconoscono
solo le parole che hanno le stesse vocali delle parole ascoltate in precedenza.
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