Primi verdetti per le primarie del Pd per la scelta dei candidati al Parlamento. Ce la fa la presidente del partito Rosy Bindi, che ha vinto la sfida a Reggio Calabria. Rischia invece di restare fuori Giorgio Gori, spin doctor della campagna di Matteo Renzi, che è solo quarto a Bergamo.
In quasi 1500, tra big e peones, puntano al voto degli elettori per entrare nelle liste del Pd in una sfida "ai limiti dell'impossibile", come lo stesso Pier Luigi Bersani ha ammesso per lo sforzo di volontari e aspiranti onorevoli. "Chi perde non sarà recuperato nel listino" assicura il Pd per smorzare tensioni e malumori della vigilia. Si è votato ieri in nove regioni (Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna). Oggi tocca ad altre 11. In totale 6 mila seggi con 50 mila volontari a gestirli.
In flessione i votanti, secondo i primi dati, rispetto alle primarie per la premiership del centrosinistra. Ma il segretario Pier Luigi Bersani, che vota in mattinata a Piacenza, si mostra ottimista. "Dai dati che stanno arrivando sulle primarie per la scelta dei parlamentari del Pd vedo delle cose francamente impressionanti: di questo passo arriveremo sicuramente a un milione di partecipanti e questo la dice lunga sulla volontà di militanti ed elettori di partecipare".
"E' giusto che chi ha macinato lavoro abbia anche risultati: vedrete quanti giovani sbucano". Bersani commenta così i primi risultati delle primarie che hanno visto, fra gli altri, le affermazioni di alcuni veterani come Rosy Bindi, Cesare Damiano e Barbara Pollastrini. "Ma basta vedere una certa Angelica di Salerno - osserva - una ragazza di un piccolo comune che ha preso 9mila voti: la gente ha buon senso, non fa un fatto puramente anagrafico, ma se può incoraggiare una donna o un giovane lo fa sempre e i risultati diranno questo. Naturalmente chi ha lavorato ha avuto il suo premio, però se lo è andato a cercare". Glissa, invece, sulla probabile esclusione di Giorgio Gori, uno dei fedelissimi di Renzi, indietro nel suo collegio di Bergamo. "Non conosco - dice - le dinamiche ed il radicamento che ognuno ha sul territorio, bisognerebbe andarlo a chiedere a Bergamo: io voto il mio deputato a Piacenza".
"Vado a votare alle primarie parlamentari del Pd e faccio un grande in bocca al lupo a tutti i candidati che si sono messi in gioco". Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi conferma che sta recandosi al seggio per votare alle primarie del Partito Democratico.
Anche Sel chiama al voto i suoi elettori per scegliere i parlamentari e, a differenza dei democrat che chiuderanno le liste l'8 gennaio, Nichi Vendola ha già annunciato i 23 nomi del listino, tra i quali la portavoce dell'Alto commissario Onu Laura Boldrini. Impegnarsi è un dovere di tutti e altrettanto doveroso è occuparsi di politica", ha detto Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione italiana allenatori di calcio ma anche segretario del circolo di Sel di San Miniato, in provincia di Pisa, oltre che candidato alle primarie del partito.
GORI SOLO QUARTO A BERGAMO, CIVATI SBANCA - E' una donna la più votata in assoluto nelle primarie del Pd in Lombardia per scegliere i candidati parlamentari: si tratta della trentunenne bresciana Miriam Cominelli che ha incassato nella sua provincia 6413 voti su 14.591 votanti, cioé il 43,9%. Solo quarto a Bergamo è arrivato invece il renziano Giorgio Gori. Su Twitter nella serata di sabato Gori ha scritto: "2500 voti. Sapremo più avanti se bastano per andare a Roma. Intanto però grazie, davvero, a chi mi ha dato fiducia e a chi si è speso per me".
Se invece del numero dei voti, si guarda però la percentuale delle preferenze i vincitori assoluti sono il sindaco uscente di Lodi Lorenzo Guerini con il 66,4% (cioé 1.974 voti su 2.971) e il consigliere regionale Giuseppe Civati che a Monza su 8.678 votanti ha incassato 5.503 voti cioé la percentuale 'bulgara' del 63,4. Sono stati in tutto 107.155 i votanti nel 956 seggi della regione. Un numero che ha soddisfatto il partito considerando la data durante le vacanze e soprattutto il fatto che si tratta del quarto turno di primarie nel giro di un mese. Come a Brescia (dove secondo si è classificato l'ex sindaco Paolo Corsini) anche a Milano la più votata è una donna: l'ex ministro Barbara Pollastrini (4.527 preferenze su 33.815 votanti) seguita la trentenne Lia Quartapelle (4.344). E' al terzo posto il primo uomo, il capogruppo in provincia Matteo Mauri, seguito dal consigliere regionale Franco Mirabelli, dal deputato Emanuele Fiano e dal coordinatore milanese Francesco Laforgia. Testa a testa per il primo posto a Cremona: la senatrice Cinzia Fontana ha ottenuto 2151 voti, solo 20 più del deputato Luciano Pizzetti. A Lecco prima è stata la ventisettenne Veronica Tentori, a Como un'altra donna, la trentatreenne Chiara Braga. A Varese primo si è classificato invece il deputato uscente Franco Mirabelli, a Sondrio Mauro Del Barba, a Bergamo la capogruppo in Comune Elena Carnevali. Solo quarto Giorgio Gori.
ROSI BINDI PASSA A REGGIO CALABRIA - La presidente del Pd Rosi Bindi supera le primarie in provincia di Reggio Calabria e si conquista un posto tra i candidati alle prossime elezioni politiche. Già nel corso della notte, a scrutinio ancora in corso, il passaggio della Bindi era dato per certo è oggi è stato ufficializzato dal partito reggino. Rosi Bindi ha ottenuto 7.527 voti arrivando dietro al consigliere regionale Demetrio Battaglia che ne ha ottenuti 8.362. Seguono Consuelo Nava (1.928 voti), Cristina Commisso (1.780), Giuseppe Morabito (1.744). Elisabetta Cannizzaro (1.426), Domenico Ambrogio (193). Gli elettori sono stati 12.628. "Le primarie del Pd per la selezione dei candidati al Parlamento svoltesi nella provincia di Reggio Calabria - è scritto in una nota del partito - hanno fatto registrare, ancora una volta, una straordinaria partecipazione di cittadini, rilanciando, attraverso il confronto positivo e sereno realizzatosi tra i vari candidati, malgrado la ristrettezza dei tempi ed il periodo delle festività natalizie, un rapporto diretto con i diversi territori della provincia".
TORINO, VINCE L'EX MINISTRO DAMIANO - E' l'ex ministro del lavoro Cesare Damiano il più votato a Torino e provincia alle primarie del Pd. Damiano ha raccolto 5.998 preferenze e si è collocato davanti al segretario provinciale del partito, Paola Bragantini, che ne ha totalizzate 4.226. Spicca l'affermazione della giovane Francesca Bonomo, 28 anni, candidata proposta dai Giovani Democratici, che con i suoi 3.829 voti ha superato figure di spicco come parlamentari uscenti e amministratori di lungo corso. Dal Pd osservano che "il risultato politicamente più rilevante è il posizionamento delle candidate, che ottengono 4 dei primi sei migliori risultati". Alle primarie hanno votato più di 23.600 elettori, pari al 26% dei votanti al ballottaggio del 2 dicembre. Nella città di Torino si sono presentate ai seggi 8.686 persone, pari al 22%.
INCERTEZZA A CASERTA, RICONTEGGIO DEI VOTI - Un nuovo conteggio delle schede dei votanti alle 'parlamentarie' del Pd è in corso presso la sede provinciale del partito a Caserta. Le operazioni sono state sollecitate dai rappresentanti dei candidati visto l'esiguo numero di voti di scarto (nell'ordine di qualche centinaia) esistenti per l'ultimo posto utile, il quarto, e che vede in lotta Camilla Sgambati (quarta, ndr) ed il segretario provinciale Dario Abbate, che potrebbe però farcela per il criterio dell'alternanza di genere. Una decisione, quella del riconteggio, presa anche alla luce della presunta discrepanza lamentata in alcuni seggi (94 in totale quelli allestiti nel Casertano) tra il numero di votanti e il numero di schede rinvenute nelle urne; in particolare a Sant'Arpino sarebbero state trovate nell'urna appena aperta decine di schede già votate, scatenando la dura reazione dei rappresentanti dei candidati, tanto da costringere il presidente del seggio a portar via il registro dei votanti bloccando di fatto lo spoglio. Sul posto è intervenuta anche una volante della polizia di Aversa ma al momento, fanno sapere dal commissariato, la denuncia non è stata ancora formalizzata. Attualmente comunque, dovrebbe essere definita la griglia dei primi tre candidati all'elezioni politiche, ovvero il consigliere regionale Nicola Caputo, la deputata uscente Pina Picierno e l'ex consigliera Lucia Esposito mentre l'altro ex deputato Stefano Graziano è più lontano.
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