"L'Italia necessita di ulteriori riforme per accrescere il prodotto potenziale". Lo scrive la Bce nel suo bollettino di marzo, secondo cui riforme "significative", e portate completamente a termine, nel mercato del lavoro e liberalizzazioni attuate insieme potrebbe determinare una crescita del Pil di oltre il 10% nel lungo periodo.
Per Italia e Belgio "continua ad esservi un notevole scostamento dallo sforzo strutturale richiesto nell'ambito della regola del debito". Lo rileva la Bce, secondo cui la Ue ha deciso di non aprire una procedura di deficit eccessivo senza tener conto, "quale fattore aggravante, dell'insufficiente risanamento" nel 2014-2015.
L'attività economica dell'Eurozona dovrebbe accelerare ulteriormente grazie anche ai "progressi compiuti in materia di riforme strutturali e risanamento dei conti pubblici" e con l'export sorretto "dai guadagni di competitività di prezzo e dalla ripresa mondiale". Sottolinea sempre la Bce nel bollettino.
"Anche i rendimenti sulle obbligazioni sovrane dell'area dell'euro con rating più basso sono diminuiti, sebbene la loro volatilità sia aumentata in relazione all'incertezza circa la possibilità per la Grecia di mantenere l'accesso all'assistenza finanziaria".
"La gravità degli squilibri sta aumentando in diversi Paesi" in maniera "preoccupante": lo scrive la Bce riferendosi agli squilibri macroeconomici eccessivi nei Paesi dell'Eurozona e alla linea della Commissione Ue, che sollevano "qualche interrogativo sull'applicazione" e "sull'efficacia del meccanismo preventivo". (ANSA)
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