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Enciclica, il Papa critica
salvataggio banche

Papa Francesco non finisce di stupire. Nella conferenza stampa evento nell'aula del Sinodo per  presentare l'Enciclica "Laudato si'" non ci sono solo Giovanni Zizioulas, il metropolita ortodosso di Pergamo che Francesco ha definito venerdi' scorso "il piu' grande teologo vivente" suscitando piu' di qualche malumore cattolico, e gli accademici John Schellnhuber e Carolyn Woo, ha voluto che ci fosse a sorpresa un quarto relatore: Valeria Martano, un'umile maestra elementare della periferia di Roma (e militante della Comunita' di Sant'Egidio).

PAPA FRANCESCO CRITICA IL SALVATAGGIO DELLE BANCHE 

Papa Francesco critica "ilsalvataggio ad ogni costo dellebanche", compiuto "facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l'intero sistema". Tutto questo, scrive nell'Enciclica, "riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potra' solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura".
  La "Laudato si'" afferma la necessita' di un profondo cambiamento nell'ordine economico.

ENCICLICA, NO A LOGICHE DI MERCATO, SI' AD USO SOCIALE DI BENI

BERGOGLIO DENUNCIA L'INDIFFERENZA VERSO GLI IMMIGRATI

"Oggi, pensando al bene comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l'economia, in dialogo, si pongano decisamente al servizio della vita, specialmente della vita umana", spiega Francesco nel testo pubblicato oggi. "E' tragico l'aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa". Lo scrive Papa Farncesco nell'enciclica denunciando - con parole che richiamano il suo straordinario primo viaggio apostolico, quello a Lampedusa dell'8 luglio 2013 - che "purtroppo c'e' una generale indifferenza di fronte a queste tragedie, che accadono tuttora in diverse parti del mondo". Secondo Francesco, "la mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle e' un segno della perdita di quel senso di responsabilita' per i nostri simili su cui si fonda ogni societa' civile".

CAMBIAMENTI CLIMATICI

Nel suo documento, il Papa rileva anche che "i cambiamenti climatici danno origine a migrazioni di animali e vegetali che non sempre possono adattarsi, e questo a sua volta intacca le risorse produttive dei piu' poveri, i quali pure si vedono obbligati a migrare con grande incertezza sul futuro della loro vita e dei loro figli". 

ENCICLICA, NUOVI STILI DI VITA E SPEGNERE CONDIZIONATORI

PAPA, RISCHIAMO UNA GUERRA NUCLEARE

Negli ultimi mesi Papa Francesco ha parlato spesso di "terza guerra mondiale combattuta a pezzi", ma nell'enciclica "Laudato si'" la denuncia di una possibile catastrofe ambientale e' ancora piu' esplicita. "La guerra causa sempre gravi danni all'ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, e i rischi diventano enormi quando si pensa alle armi nucleari e a quelle biologiche", scrive il Pontefice con parole che non compaiono nella bozza anticipata nei giorni scorsi con la rottura dell'embargo giornalistico sul testo. Bergoglio ipotizza anche la causa scatenante di questo possibile disastro: "e' prevedibile - afferma - che, di fronte all'esaurimento di alcune risorse, si vada creando uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni". Secondo il Papa, inoltre "nonostante che accordi internazionali proibiscano la guerra chimica, batteriologica e biologica, sta di fatto che nei laboratori continua la ricerca per lo sviluppo di nuove armi offensive, capaci di alterare gli equilibri naturali".

Per questo l'enciclica chiede alla politica "maggiore attenzione per prevenire e risolvere le cause che possono dare origine a nuovi conflitti". "Ma il potere collegato con la finanza - rileva con amarezza Francesco - e' quello che piu' resiste a tale sforzo, e i disegni politici spesso non hanno ampiezza di vedute". "Perche' si vuole mantenere oggi un potere che sara' ricordato per la sua incapacita' di intervenire quando era urgente e necessario farlo?", e' la domanda che il documento suggerisce alla riflessione dell'opinione pubblica mondiale. La crisi finanziaria del 2007-2008 poteva diventare, nota il Pontefice, "l'occasione per sviluppare una nuova economia piu' attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell'attivita' finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c'e' stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo".

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