Per papa Francesco, "c'è incompatibilità tra un modo di concepire il potere secondo criteri mondani e l'umile servizio che dovrebbe caratterizzare l'autorità secondo l'insegnamento e l'esempio di Gesù. Incompatibilità tra ambizioni, arrivismi e sequela di Cristo; incompatibilità tra onori, successo, fama, trionfi terreni e la logica di Cristo crocifisso". "C'è invece compatibilità - ha detto il Pontefice nell'omelia della messa per la canonizzazione di quattro nuovi santi, tra cui i genitori di Santa Teresa di Lisieux - tra Gesù 'esperto nel patire' e la nostra sofferenza". "La sua gloria - ha aggiunto - non è quella dell'ambizione o della sete di dominio, ma è la gloria di amare gli uomini, assumere e condividere la loro debolezza e offrire loro la grazia che risana, accompagnare con tenerezza infinita il loro tribolato cammino".
"Di fronte a gente che briga per ottenere il potere e il successo - ricorda Francesco - per farsi vedere, di fronte a gente che cerca siano riconosciuti i propri meriti e i propri lavori, i discepoli sono chiamati a fare il contrario. Gesù "indica il servizio quale stile dell'autorità nella comunità cristiana. Chi serve gli altri ed è realmente senza prestigio esercita la vera autorità nella Chiesa. Gesù ci invita a cambiare mentalità e passare dalla bramosia del potere alla gioia di scomparire e servire; a sradicare l'istinto del dominio sugli altri ed esercitare la virtù dell'umiltà". (ANSA)
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