Ennesima aggressione in ospedale. E' accaduto ieri sera all'ospedale di Tivoli, vicino Roma, nel reparto di psichiatria durante un Trattamento sanitario obbligatorio obbligatorio (Tso).
A quanto ricostruito finora, un uomo di 56 anni per evitare che il figlio venisse sottoposto al Trattamento ha preso a calci e pugni la porta del reparto riuscendo nel parapiglia a farlo scappare. Due infermiere sono rimaste lievemente ferite. Padre e figlio sono stati bloccati poco dopo dai carabinieri della stazione di Vicovaro fuori dall'ospedale e denunciati. Tra le accuse resistenza a pubblico ufficiale, violenza, minacce e danneggiamento.
Tutto era nato qualche ora prima quando proprio il genitore aveva richiesto l'intervento dei carabinieri per una lite in casa tra il figlio e la moglie. Durante il litigio il 32enne aveva preso un coltello puntandolo contro la madre. Giunti sul posto, i militari hanno sequestrato il coltello e richiesto l'intervento del 118. Così il 32enne è stato così portato all'ospedale di Tivoli per il Tso dove si è consumata l'aggressione.
"Spesso il personale dell' Spdc di Tivoli è costretto a fronteggiare le aggressioni di pazienti e familiari ed a richiedere l'intervento di carabinieri e polizia senza poter contare sul supporto del servizio di vigilanza interna, non tenuto ad intervenire - ha sottolineato la Cgil/ FP Roma Est - Rieti - Valle dell'Aniene - Più volte il personale di reparto ha segnalato attraverso la attuale procedura aziendale le aggressioni subite, ma nulla purtroppo è cambiato. La Cgil chiede di intervenire per garantire l'incolumità degli operatori".
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